Politica estera

Tel Aviv cambia il testo del brano. Così parteciperà all'Eurovision

Il brano "October Rain" si ispira al massacro del 7 ottobre. Per gli organizzatori è "troppo politico". Herzog fa modificare le parole

Tel Aviv cambia il testo del brano. Così parteciperà all'Eurovision

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Ad entrare nel merito delle parole è stato addirittura il presidente Isaac Herzog: «Vediamo di far partecipare Israele all'Eurovision, cambiamo quel testo» che, come ripetono da tempo i selezionatori dei brani della kermesse è «troppo politico». Quindi forse la canzone israelina ispirata al massacro di Hamas del 7 ottobre, October Rain, della ventenne israeliana Eden Golan (nella foto) sarà a Malmö (Svezia) dove il 10 marzo si terrà l'edizione di quest'anno di Eurovision, ma se concorrerà lo farà con certi passaggi modificati.

L'emittente pubblica israeliana Kan (che di diritto indica la canzone in gara) e l'European Broadcasting Union, organizzatrice dell'evento, discutevano ormai da settimane del contenuto del brano. Anche perché il regolamento di Eurovision vieta qualsiasi dichiarazione politica durante la competizione.

I versi di Eden (che è nata a Kfar Saba da genitori ebrei immigrati dall'Unione Sovietica e quindi ha anche la cittadinanza russa) hanno commosso tutti in patria (Golan ha partecipato e vinto il talent HaKokhav HaBa L'Eurovizion che funge da selezione del rappresentante israeliano per l'Eurovision Song Contest) dove sono stati definiti «estremamente poetici», ma in particolare un paio di passaggi hanno convinto gli esaminatori del fatto che qualcosa andasse cambiato. In un punto, infatti, la cantante parla dei «fiori» che, secondo il gergo delle Forze di difesa israeliane, indica i soldati caduti in guerra; e nell'altro è tutto un verso a fare riferimento troppo esplicito al 7 ottobre e alle conseguenze di quell'orrendo attentato e cioè: «Non c'è più aria da respirare. Non c'è spazio. Me ne vado giorno dopo giorno. Sono tutti bravi ragazzi, uno per uno». Il Ministro della Cultura e dello Sport israeliano, Miki Zohar, aveva difeso il brano con grande enfasi nei giorni scorsi. Ma ieri è giunta la parola definitiva proprio dall'Ente televisivo israeliano Kan: «Abbiamo deciso di accogliere il consiglio giunto dal capo dello Stato, Isaac Herzog, ossia di apportare gli aggiustamenti necessari per consentire che Israele sia presente sul palco dell'Eurovision».

Kan ha chiesto agli autori del brano in questione e anche a quelli di Dance Forever (la canzone che si è classificata seconda nella selezione interna) di rivedere i rispettivi testi, «in piena libertà artistica». Quindi il 10 marzo una delle due canzoni sarà presentata nella sua forma definitiva e sottoposta all'Ebu per l'approvazione finale. Se accettata, sarà eseguita in Svezia da Eden Golan. Sembra che per Israele sia diventata importante questa partecipazione mentre inizialmente c'era addirittura chi vociferava che un'estromissione del brano israeliano dalla kermesse (a causa del testo troppo politico), avrebbe in fin dei conti tolto il Paese dall'imbarazzo di partecipare a un evento durante la guerra in corso con Gaza.

Ma se davvero così fosse stato, evidentemente qualcuno deve aver cambiato idea.

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