Le truppe di Israele al confine di Gaza. La promessa di Bibi. "Li spezzeremo"

"Hamas pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas"

Le truppe di Israele al confine di Gaza. La promessa di Bibi. "Li spezzeremo"
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«Hamas pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas». Benyamin Netanyahu ha parlato ieri alla prima riunione di gabinetto del governo di emergenza, mentre i raid israeliani continuavano a martellare le postazioni di Hamas nel nord della Striscia di Gaza, circondata dai militari dello Stato ebraico. L'Idf, l'esercito israeliano, ha annunciato di aver ucciso Bilal al-Kedra, uno dei responsabili della strage nei Kibbutz Nirim e Nir Oz, e altri terroristi della Jihad islamica. Ma nei raid in corso da una settimana aumentano di ora in ora anche le vittime civili, salite a quasi 2700, mentre i feriti sono quasi 10mila e gli ospedali di Gaza al collasso.

L'invasione di terra è imminente, anche perché i razzi di Hamas non smettono di colpire Israele, e hanno costretto ieri la delegazione di senatori americani in visita a Tel Aviv a rintanarsi nei rifugi. Ma il governo Netanyahu fa sapere che le operazioni «significative» cominceranno quando l'evacuazione dei civili sarà completata. Per il Nyt, che cita fonti militari israeliane, tra le ragioni del rinvio dell'attacco, previsto nel fine settimana, sono subentrate le condizioni meteorologiche, la pioggia che avrebbe reso difficile, a piloti e operatori di droni, fornire la copertura aerea. La frenata, tuttavia, potrebbe essere legata alle pressioni internazionali per evitare un allargamento del conflitto. Eppure il capo di Stato maggiore, Herzl Halevi, ha confermato i piani: «La nostra responsabilità ora è quella di entrare a Gaza. E vincere», ha detto ai militari al confine.

Tra ingorghi, code e minacce di Hamas perché la popolazione resti a Gaza, prosegue il grande esodo dei palestinesi verso il sud della Striscia, in fuga dal nord sotto il torchio dell'aviazione israeliana. A fini umanitari, dopo lo stop a cibo, acqua e luce durato una settimana, Israele ha riaperto le condutture dell'acqua nel sud della Striscia. Ma la situazione è drammatica. Gli sfollati sono un milione, secondo Unhwr, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. E in 600mila hanno già lasciato il nord.

Eppure gli islamisti continuano a impedire la fuga. A riprova del ricatto cui sono sottoposti i residenti della parte settentrionale della Striscia, l'esercito israeliano ha diffuso le immagini dei camion di Hamas che bloccano i civili in uscita e anche un audio in cui un civile di Gaza spiega che gli integralisti «stanno prendendo i documenti di identità e le chiavi delle macchine» pur di fermare l'esodo. Un tentativo - ne sono certi gli israeliani - di usare i civili come scudi umani, mentre Hamas e i suoi fiancheggiatori tengono 155 ostaggi, è l'ultimo bilancio, «molto probabilmente sottoterra in varie località».

E c'è un altro nodo ancora da sciogliere. È l'apertura del valico di Rafah che, da sud, divide Gaza dall'Egitto, sola via di uscita dalla Striscia in questo momento. L'Occidente preme perché Il Cairo consenta il passaggio a chi vuole lasciare la Striscia. Tra loro anche 500-600 americani, pronti da sabato, ma bloccati - denunciano gli Usa - dopo un intervento di Hamas. Le trattative sugli occidentali sono in corso mentre il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, annuncia che il valico sarà aperto agli aiuti umanitari, condizione posta dall'Egitto per sbloccare l'uscita degli americani, e fonti egiziane dicono che ci sarà il via libera per i palestinesi con cittadinanza anche straniera.

Mentre Israele arresta in Cisgiordania oltre 330 ricercati palestinesi, tra cui 190 affiliati di Hamas, si scalda il fronte nord, al confine con il Libano, dove sono attivi i terroristi di Hezbollah. Almeno 9 razzi sono stati lanciati contro Israele e uomini armati hanno aperto il fuoco sui militari.

Un missile ha anche colpito il quartier generale di Unifil, il contingente Onu, che non era un obiettivo, senza fare vittime né feriti. Israele ha risposto colpendo le infrastrutture di Hezbollah e ha ordinato ai suoi cittadini di non avvicinarsi a meno di 4 chilometri dalla frontiera.

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