Anticipo liquidazione per i dipendenti pubblici: tutte le novità

La novità a partire dal mese di febbraio. La liquidazione sarà anticipata dall'Inps a un tasso agevolato dell'1% oltre allo 0,5% delle spese

Anticipo liquidazione per i dipendenti pubblici: tutte le novità

Novità per i dipendenti pubblici. Dal prossimo primo febbraio, la liquidazione agli statali in pensione in attesa del Tfr o del Tfs sarà anticipata dall'Inps a un tasso agevolato dell'1% oltre allo 0,5% delle spese.

Si tratta di una decisione che è stata presa per tutelare i lavoratori nel pubblico. Questi, fino ad oggi, avevano diritto a un Trattamento di fine rapporto fino a 50mila euro subito dopo il pensionamento ed erano costretti ad attendere anche fino a 5 anni per ricevere il resto, in caso di Tfr superiore alla cifra di 50mila. Si parla addirittura di tre rate, in caso di importi superiori a 100mila euro. Per ovviare a questo problema, i dipendenti pubblici erano costretti a chiedere un anticipo alla banca e per un importo massimo di 45mila euro, con tanto di interessi da pagare.

Una situazione alla quale l'Inps ha tentato di porre rimedio mediante una recente delibera datata 9 novembre 2022. In questo modo, dunque, per i dipendenti pubblici dovrebbe essere più semplice entrare in possesso della propria pensione.

L'anticipo dovrebbe essere concesso in ordine cronologico, e fino a esaurimento risorse. Queste, fanno sapere le principali agenzie di stampa, arriveranno dal Fondo welfare alimentato con lo 0,35% delle retribuzioni dei lavoratori pubblici. Tale finanziamento arriverà in massimo 75 giorni oltre ai tempi tecnici di istruttoria. Le domande saranno accettate solo se inoltrate online.

"L' anticipazione del Tfr per gli statali è un'innovazione molto importante che abbiamo appena varato nel nostro Cda", ha dichiarato ad Ansa il presidente dell'Inps Pasquale Tridico. "Consentirà ai dipendenti pubblici, che per legge devono attendere molto tempo per aver la loro liquidazione, di poter accedere a un tasso molto agevolato dell'1%, così come fanno sul mercato ad un tasso, però, molto più alto. Si tratta di un vero e proprio prestito", ha concluso.

Un'altra novità è che a partire dal primo gennaio 2023, le amministrazioni ricorreranno solo a strumenti digitali per inviare all'Inps le informazioni relativi alla liquidazione del Tfs e del Tfr dei dipendenti pubblici.

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