"Mia figlia alla festa di Capodanno. Lo stupro? Per me non c'è stato"

Un genitore difende i ragazzi: "Normale ci fosse alcol". Nelle chat l'organizzazione per il rifornimento di droghe: "Porto io il Rivotril e lo Xanax"

"Mia figlia alla festa di Capodanno. Lo stupro? Per me non c'è stato"

Il racconto dello stupro, la cocaina e gli ansiolitici per lo "sballo". L'inchiesta capitolina per violenza sessuale aggravata ai danni di Bianca (nome di fantasia) durante il Capodanno 2020 al Quartaccio, è una bomba a orologeria pronta ad esplodere. Due dei cinque ragazzi coinvolti in questa storiaccia, Patrizio Ranieri e Claudio Nardinocchi, sono già ai domiciliari; gli altri tre (due minorenni e un maggiorenne) sono stati attenzionati dagli inquirenti. Intanto, la procura di Roma indaga anche sul fronte della droga e l'approvvigionamento di benzodiazepine.

I genitori

I genitori sapevano della notte di eccessi nel villino di Primavalle. A seguito della denuncia di Bianca, uno degli indagati si era premurato di informare la famiglia: "Me la so... a divertirme proprio, mà", raccontava in una conversazione al telefono con la madre. E sapevano dello stupro anche i parenti delle "parioline" che hanno partecipato al festino: "Sono stato chiamato da un altro genitore che mi ha spiegato quello che era successo a Capodanno" spiega al Corriere della Sera R. M., il papà di un'amica della 17enne abusata. "Io sono cascato dalle nuvole, non ne sapevo nulla, all'inizio non ci volevo credere, quindi gli ho solo chiesto: "Sei sicuro?". - continua - Poi però ho ragionato con mia figlia e le ho spiegato che è possibile che la ragazza abbia avuto rapporti consenzienti con altri ragazzi quella sera, ma che ci sia stato anche qualcuno che se n'è approfittato. Se è così, ho detto a mia figlia, devi star vicina alla tua amica. Mia figlia non è stata sei ore appicciata a lei, quindi non può sapere per filo e per segno che cosa ha fatto tutta la sera". Lo stupro ha destato incredulità e sospetti. Al punto da esser messo in discussione: "Ho detto a mia figlia che non deve giudicare nessuno. - prosegue il genitore - Forse i ragazzi sono andati lì con l'intento di divertirsi ed è quello che hanno fatto. E andava bene finché la ragazza era sobria, ma se andando avanti con la serata era così stordita da non riuscire a dire no, per la legge è stupro". Per certo, a quel festino giravano droga e alcol: "A sedici, diciassette, diciott' anni è normale che a una festa di Capodanno ci sia l'alcol - conclude R.M. -e che qualcuno porti qualcosa (sostanze stupefacenti, ndr ), ma non doveva finire così".

La droga

C'è un secondo filone di indagine nell'inchiesta della procura capitolina sul "Capodanno degli orrori" al Quartaccio: quello della droga. Gli inquirenti stanno passando in rassegna le chat dei ragazzi nel tentativo di capire chi e come abbia provveduto all'approvvigionamento degli stupefacenti. In particolare, desta non pochi sospetti la scorta di psicofarmaci poiché l'acquisto è consentito solo previa prescrizione medica. Da una conversazione intercorsa tra le "parioline" sul gruppo WhatsApp ribattezzato "Aimone", risalente al 30 dicembre 2020, emerge un dettaglio tutt'altro che trascurabile. L'incarico di reperire il Rivotril (un medicinale di derivazione benzodiazepinica) sarebbe stato affidatto alla più giovane della comitiva. "Non trovo il Rivotril", scrive la 14enne sulla chat. L'amica risponde: "Vai in un'altra farmacia". "A Conca (verosimilmente il nome di una farmacia o di un quartiere, ndr) non c'è nulla", è la replica. Poi, le rassicurazioni: "le pasticche di Xanax e Rivotril ve le regalo, tanto è Capodanno sti cazzi, basta che m' accollate tipo qualcosa per stuccà ( umare, ndr), perché sto a pijà mezzo (mezzo chilo di hashish, ndr) a 365 e non posso cioè tipo regalo tutto, quindi niente, questo".

Come mai una ragazzina può provvedere agevolmente all'acquisto di benzodiazepine? Ha sottratto le ricette a un familiare o, peggio ancora, aveva dei "complici"? Interrogativi che, dopo 13 mesi di indagine, sono ancora senza una risposta.

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