Salute

Ipocondria, come combatterla con i rimedi naturali

La fobia di essere malati non deve mai essere trascurata. A lungo andare essa può sfociare in somatizzazioni, attacchi di panico e depressione

Ipocondria, come combatterla con i rimedi naturali

"Quell'agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l'idea di essere malati". Non ci sono parole migliori di quelle di Marcel Proust per descrivere un disagio che colpirebbe, in Italia, tra l'1,3% e il 10% della popolazione. Questi dati, tuttavia, sono poco veritieri poiché sottostimati. Stiamo parlando dell'ipocondria, un disturbo psichico caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e quasi sempre infondata di soffrire di qualche patologia. Il termine deriva dal greco "hyphokhóndria", ovvero "ipocondrio", la regione nella quale si riteneva che avesse sede la malinconia.

Chi è affetto da ipocondria - ad esserne interessati sono uomini e donne in egual misura e di qualsiasi età, anche se si riscontrano più casi fra gli adulti - entra in un vero e proprio circolo vizioso fatto di angoscia e comportamenti ossessivi. L'idea di avere una disfunzione organica induce il paziente a consultare numerosi medici, ad effettuare esami su esami, a monitorare costantemente i propri parametri vitali. A poco servono le rassicurazioni dei professionisti. Dopo una momentanea tregua, si riaffacciano i rimuginii e con essi riprendono piede i soliti atteggiamenti. I rimedi naturali possono aiutare in maniera concreta gli ipocondriaci. Scopriamo quali sono i più validi e come utilizzarli.

Le cause dell'ipocondria

Ipocondria

L'ipocondria è un disturbo subdolo, una paura che si insidia in maniera prepotente e costante nell'animo o che, al contrario, si acquieta per poi risvegliarsi in determinati momenti. Purtroppo le cause non sono ancora note, anche se si ritiene che giochino un ruolo essenziale alcuni aspetti. In primis la personalità del soggetto. Da non sottovalutare, poi, l'educazione ricevuta e le esperienze di vita. Si può ben intuire che il disagio è spesso espressione di pesanti bagagli esistenziali, basti pensare ad esempio a una malattia grave della quale si può aver sofferto durante l'infanzia o l'adolescenza e che ha lasciato cicatrici importanti nella psiche.

Esistono, poi, fattori di rischio da non sottovalutare. Tra questi il dolore provato nei confronti della malattia di una persona cara e della sua eventuale dipartita. Ancora la solitudine o il senso di abbandono sperimentato in tenere età e una diagnosi di ansia cronica che porta l'ipocondriaco a sentirsi inspiegabilmente vulnerabile. Infine non bisogna sottovalutare la convinzione che stare bene significhi esclusivamente non accusare alcun malessere fisico.

Sintomi e conseguenze dell'ipocondria

Ipocondria

L'ipocondria si manifesta in molti modi e gli atteggiamenti ossessivi si alternano in un circolo vizioso senza fine. La certezza errata di essere malato fa vivere il soggetto in un perenne stato di ambascia. L'ansia

si traduce in sintomi fisici (tachicardia, sudorazione, vertigini, tremori) che alimentano la convinzione del paziente di soffrire di qualche patologia. Ecco allora che lo stesso inizia a prenotare visite mediche ed esami specialistici che, puntualmente, non trovano riscontro positivo. Allora l'ipocondriaco si affida alle diagnosi fai da te, consultando siti medici e forum in maniera spasmodica. Non sono rari comportamenti fobici come telefonare al proprio medico di famiglia a notte fonda e sostare nelle vicinanze di un ospedale per poterlo raggiungere in fretta.

Se trascurata, l'ipocondria può sfociare in attacchi di panico, depressione, somatizzazioni, uso impoprio di farmaci, abuso di alcol e/o di sostanze stupefacenti. Essa si diagnostica con un'anamnesi approfondita alla quale seguono test di laboratorio e test strumentali volti ad escludere un'eventuale malattia organica. Indispensabile, infine, la consulenza psicologica effettuata da uno specialista.

I rimedi naturali che contrastano l'ipocondria

Biancospino

La terapia di elezione dell'ipocondria è la cosiddetta psicoterapia cognitivo-comportamentale grazie alla quale il paziente impara a riconoscere le preoccupazioni infondate e a razionalizzarle. Talvolta essa, soprattutto in caso di sintomi marcati, necessita di un supporto farmacologico. Sarà quindi lo psichiatra a prescrivere gli ansiolitici o gli antidepressivi.

Attualmente quelli più utilizzati sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). È anche possibile ricorrere ai rimedi naturali, tra cui:

  • biancospino: sotto forma di tintura madre (30-40 gocce diluite in poca acqua per tre volte al giorno) è in grado di alleviare i disturbi neurovegetativi tipici dell'ansia come tachicardia, vampate di calore e dispnea;
  • melissa: si utilizza quando l'ipocondria si esprime attraverso somatizzazioni che colpiscono l'apparato gastrointestinale. 40 gocce di tintura madre diluite in poca acqua per due volte al giorno hanno un'azione antispasmodica, sedativa e antidolorifica;
  • scutellaria: 20-30 gocce di tintura madre diluite in poca acqua per due/tre volte al giorno donano sollievo da sintomi quali insonnia, cefalea muscolo tensiva, palpitazioni, incubi.
  • camomilla: se i pensieri ossessivi caratteristici dell'ipocondria si affollano nella mente prima di andare a dormire, è consigliato bere una tazza di camomilla. Le sue virtù sedative conciliano il sonno e contrastano le tensioni psichiche.

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