"Dopo l'Eurovision torniamo in guerra": il dramma della band ucraina

Il gruppo rappresenterà l’Ucraina all’Eurovision Song Contest: “Ciò che abbiamo visto in patria ci ha spezzato il cuore”

"Dopo l'Eurovision torniamo in guerra": il dramma della band ucraina

L’Eurovision Song Contest 2022 è alle porte, l’Italia sarà rappresentata da Mahmood e Blanco ma i favoriti di questa edizione sono gli ucraini della Kalush Orchestra. Il gruppo, costituito dal rapper Oleh Psjuk e dai musicisti Ihor Didenčuk e MC Kilimmen, è in gara con il brano “Stefania”. Arrivata a Torino grazie a un permesso speciale del governo di Zelensky, la band può contare sulla vicinanza europea in questa fase delicata dell’invasione russa e la musica può rappresentare il mezzo ideale per affrontare questo momento difficile con più spensieratezza e speranza.

Il brano “Stefania” è stato scritto da Oleh Psiuk ed è diventato subito un simbolo per tutte le madri ucraine. Una canzone che nasce personale e che ora appartiene a un intero Paese, come spiegato dall’autore a La Stampa: “L'ho scritta per mia madre molto tempo prima della guerra, ora ha acquisito nuovi significati perché molte persone hanno perso la mamma o ne sentono la mancanza. Altri sentono invece l'Ucraina come loro madrepatria e quindi la canzone è diventata loro cara con lo scoppio della guerra”.

La Kalush Orchestra sfrutterà l’Eurovision Song Contest per rendere la musica ucraina popolare anche all’estero, ma la mente torna sempre al dramma vissuto in patria. “Non ci si abitua mai”, l’amarezza di Oleh Psiuk: “Ti svegli ogni mattina con le esplosioni e non sai mai se i tuoi famigliari o amici sono ancora in vita, perché ogni giorno sull'Ucraina si abbattono decine di missili. Non sai mai qual è la prossima città o il posto che verrà colpito dagli attacchi”.

I familiari della Kalush Orchestra sono tutti in Ucraina e uno dei componenti è impegnato in battaglia a Kiev a difesa della città.

E terminata l’avventura all’Eurovision Song Contest, la band non farà concerti o tour: “Appena avremo finito qui dovremo tornare in Ucraina, dove abbiamo degli obblighi da rispettare”. La speranza per la fine della guerra è viva ogni singolo giorno, ha ammesso Oleh Psiuk,"ma la pace sarà possibile solo quando le forze di occupazione lasceranno l'Ucraina”.

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