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"Voleva servizi contro M5s e Bersani". Bianca Berlinguer attacca Renzi (che la querela)

L'ex conduttrice della Rai racconta come ha maturato la decisione di lasciare la Rai per approdare a Mediaset, ritornando con la mente anche all'epoca in cui governava il leader di Italia Viva mentre lei dirigeva il Tg3

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Per la prima volta da quando è stato ufficializzato il suo passaggio a Mediaset, Bianca Berlinguer parla pubblicamente della sua scelta di dare l'addio alla Rai dopo 34 anni e il suo approdo a Rete4. Lo fa in due interviste pubblicate entrambe questa mattina rispettivamente sul Fatto Quotidiano e sulla Stampa. Nel giornale diretto da Marco Travaglio, l'ex direttrice del Tg3 ha voluto ringraziare Pier Silvio Berlusconi per averla presentata con orgoglio in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti del Biscione: "Ho fiducia delle garanzie che mi ha dato", sottolinea Berlinguer specificando un rapporto diretto tra i due nel momento cruciale della trattativa.

Tuttavia diventa poi soprattutto lo scontro con Matteo Renzi quello per cui, a un certo punto, si concentra l'attenzione della presentatrice televisiva, dando il via al botta e risposta a distanza. Quest'ultima decide di ritornare un attimo indietro nel tempo quando il presidente del Consiglio era Matteo Renzi. L'attacco della Berlinguer è diretto: "Quando ero direttore del Tg3 richiedeva due servizi al giorno. Uno contro i 5 Stelle e un altro contro Bersani. Vedo che oggi il suo giornale attacca me e altri perché avremmo ceduto al richiamo dei soldi", sostiene al Fatto. Per questa sua dichiarazione, il leader di Italia Viva ha immediatamente comunicato la volontà di querelarla. Questa è infatti la nota ufficiale del partito guidato dall'ex sindaco di Firenze: "Il Senatore Matteo Renzi ha dato mandato ai propri legali di citare in giudizio civile e penale la dottoressa Bianca Berlinguer per le sue dichiarazioni contenute oggi su Il Fatto Quotidiano". Del resto la "guerra" personale tra i due culminerebbe nel 2016, proprio nel momento in cui la Berlinguer venne messa da parte come direttrice del Tg3 per poi trovare spazio con il suo nuovo programma di approfondimento: CartaBianca.

Consapevole del fatto che il pubblico di Rai3 è inevitabilmente diverso da quello di Rete4, la conduttrice rassicura nelle interviste che il suo prodotto "non sarà differente" e di avere "ottenuto rassicurazioni complete da Mediaset". Al quotidiano torinese aggiunge inoltre di essersi sentita più volte al telefono con Pier Silvio e di avere trovato un amministratore delegato di Mediaset "molto concentrato sulle sorti dell'azienda, attento ai dettagli e sinceramente interessato a dare un segnale di innovazione. È chiaro che vuole tentare nuove strade. E le scelte recenti lo confermano".

Diventa poi inevitabile per Bianca Berlinguer ritornare sulle polemiche politiche recenti che hanno riguardato l'ultimissima parte della sua avventura alla Rai. La giornalista decide di togliersi diversi sassolini dalle scarpe: tra la battaglia per tenersi Mauro Corona e Alessandro Orsini, le mancate promesse "rispetto al ruolo e allo spazio affidati dalla Rai alla mia trasmissione", il fatto che - mentre lei andava in onda il martedì sera – su La7 erano spesso ospiti diversi volti noti della televisione di stato. Nega comunque contrasti con Francesca Fagnani e Marco Damilano.

Infine Bianca Berlinguer risponde anche sul fatto che, con quel cognome "pesante" che porta (suo padre Enrico è stato uno storico leader del Partito Comunista), vederla ora come volto della televisione di Berlusconi potrebbe sembrare quasi una "bestemmia". "Io ho 63 anni, quando mio padre è morto ne avevo 24. L'anno venturo saranno 40 anni. E credo di poter rivendicare il diritto di essere valutata per quello che sono e per quello che faccio - ribadisce l'ex conduttrice di CartaBianca -. Sono consapevole e felice di portare un cognome ancora oggi tanto amato. Un dono della vita essere stata sua figlia. Un'eredità onerosa che vivo con orgoglio. Ma poi come tutti devo essere chiamata a rispondere di ciò di cui solo io sono responsabile". Insomma, nessuna abiura: "Sono una donna di sinistra e lo sarò sempre.

Anche se sono stata attaccata più dalla sinistra che dalla destra".

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