
Il governo della regione semi-autonoma del Puntland, in Somalia, ha dichiarato che gli attacchi militari ordinati ieri dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui monti Golis hanno ucciso "figure chiave" del gruppo dello Stato Islamico

Un documentario della BBC ha svelato gli orrori perpetrati per anni in quella definita la setta "The Truth" dove a giovani madri venivano sottratti figli per poi essere dati in adozione. Molti di loro vennero poi stuprati e maltrattati

Tutti morti i sei occupanti del velivolo che trasportava una bambina malata

Il 30enne Salvatore Sinagra stava giocando a biliardino, poi il pestaggio choc. È gravissimo all'ospedale di Las Palmas

Circa 500 soldati avranno il compito di rinforzare il confine sud-occidentale, quello separa gli Usa dal Messico. I restanti 500 andranno invece a Guantanamo Bay


Un veliovolo da trasporto medico si è schiantato in una zona abitata della città americana. Morti tutti gli occupanti del mezzo

Soprannominato "Il cannibale di Ziębice", Karl Denke ha ucciso 31 persone ma il bilancio potrebbe essere molto più consistente

E' stata vandalizzata in nottata da sconosciuti la tomba di Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National e padre dell'attuale leader dell'estrema destra, Marine Le Pen. Lo si apprende da fonti vicine al defunto leader, scomparso il 7 gennaio a 96 anni e sepolto in Bretagna, a La-Trinite'-sur-Mer (Morbihan). La tomba dello storico fondatore del Front National ha subito un "danno importante", riferisce l'europarlamentare Gilles Pennelle, citato dal giornale "Ici Bretagne". "Vi confermo che la tomba e' stata profanata", gli ha fatto eco l'europarlamentare del Rassemblement National, nonche' genero del defunto leader della Fiamma Tricolore bleu-blanc-rouge, Philippe Olivier, citato da France Info. La profanazione, poi confermata dai Gendarmi di zona, era stata segnalata da un abitante di La Trinite'-sur-Mer. Secondo fonti citate dal giornale Le Figaro, la tomba di famiglia dei Le Pen e' stata in parte danneggiata con un bastone. Il cimitero e' stato chiuso al pubblico.

Centinaia di persone si sono radunate sotto un palazzo per provare a impedire lo sfratto di uno degli inquilini che vi ci abitano: e' la scena in corso a Barcellona, in quello che e' diventato un caso emblematico, per l'opinione pubblica locale, della forte crisi abitativa che colpisce la Spagna, in particolare nelle grandi citta', a causa di prezzi degli affitti insostenibili per molti. La vicenda in questione, nello specifico, riguarda Josep Torrent, un maestro che da 22 anni vive in affitto in un palazzo abitato da persone di classe media chiamato "Casa Orsola", nel centro citta'. L'uomo e' a rischio sfratto dopo che la nuova proprieta' dell'edificio, un fondo di investimento che lo ha acquistato nel 2021, con il proposito di ristrutturarlo per destinare gli appartamenti al mercato degli affitti brevi, non gli ha rinnovato il contratto. Lo sfratto previsto oggi e' stato rinviato dopo che centinaia di persone si sono mobilitate per tentare di impedirlo: lo si apprende da fonti giudiziarie.
