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Il momento in cui gli antagonisti sono entrati a contatto con la polizia nel tentativo di sfondare il cordone e partire in corteo

Francesca Galici
Scontri davanti ad Askatasuna

Non è un caso irrisolto qualsiasi. È un femminicidio rimasto senza nome. Caterina Capuano ha 29 anni, lavora in un’azienda tessile. La notte del 16 settembre 1999, alle porte di Barletta, viene massacrata: coltellate, colpi al volto, poi il corpo travolto da un’auto. All’inizio si parla di incidente. L’autopsia smentisce tutto. È violenza pura. L’ultima frase detta alla madre è “mamma, arrivo subito”. Non arriverà mai. Quella notte Caterina viene vista vicino alla stazione dei treni con un uomo e una Golf nera. Un incontro teso, poi il buio. Un altro uomo, lontano, ha un alibi. Intanto qualcuno sente urla nei campi e una telefonata rassicurante arriva a casa della madre. Era davvero lei? Poche ore prima un’amica nota lividi sulle sue braccia. L’ex fidanzato, violento e possessivo a detta della vittima, torna a farsi sentire. Il giorno dopo la sua auto viene lavata con candeggina, dentro e fuori. Ma gli investigatori non trovano niente di concreto. 26 anni dopo non c’è un colpevole. La famiglia chiede da anni la verità. Le nuove analisi genetiche potrebbero parlare dove prima c’era solo silenzio

Alessandro Politi
Una donna cancellata: il femminicio dimenticato

(LaPresse) “Abbiamo fatto un concordato, a volte bisogna cedere delle cose per andare avanti. Sono contento si sia chiusa oggi senza ulteriori anni di vita buttati e anche per un bene superiore che è quello della minore. La guerra fa male a tutti. È andata bene, abbiamo fatto un concordato per un bene superiore, oggi è una buona giornata. Chi vuole speculare speculi, ma intanto tutti i soggetti coinvolti possono andare avanti senza conflitti, la guerra porta guerra e io non voglio conflitti”. Così Leonardo Caffo al termine della sentenza d’Appello del tribunale di Milano che ha condannato il filosofo a 2 anni di reclusione per maltrattamenti, con sospensione condizionale, accettando il concordato tra le parti.

Redazione web
Caso Caffo, il filosofo: "A volte bisogna cedere cose per andare avanti"

(LaPresse) - "Oggi verrà messo il suggello su perizie che peraltro sono state depositate e lette. Non sappiamo se il giudice concederà ai periti e ai consulenti di illustrare le proprie conclusioni, potrebbe anche evitarlo perché la documentazione ci è stata data per tempo. Il suggello su un dato probatorio già compiuto". Lo ha detto Libero Cataliotti, avvocato difensore di Andrea Sempio, prima di entrare in tribunale a Pavia per l'incidente probatorio sul delitto di Garlasco, quando, il 13 agosto 2007, fu uccisa Chiara Poggi. "La nostra linea è che pur avendo la dottoressa Albani fatto il possibile e lavorato egregiamente - ha affermato - c'è un vulnus di partenza cioè il fatto che il dato non è stato replicato con uguale risultato e questo rende la comparazione e cioè l'uso di quei reperti per identificare quantomeno la linea genitoriale rende il risultato giuridicamente inutilizzabile".

Redazione web
Delitto Garlasco, legale Sempio: "Per noi Dna giuridicamente inutilizzabile"

A Torino la polizia, a fronte di tensioni che si stavano sviluppando al presidio permanente indetto dagli antagonisti, ha attivato gli idranti per stemperare il clima

Francesca Galici
Askatasuna, idranti sul presidio

(LaPresse) "Vuole manifestare il rispetto per l'autorità giudiziaria e credo che sia l'atteggiamento giusto da tenere, rispetto e interesse. Non entro nel merito, dobbiamo entrare e ogni parte deve fare il proprio dovere. Alberto anche all'uscita non rilascerà dichiarazioni, ci teneva a esserci". Così l'avvocato Antonio De Rensis che arriva a Pavia per l'incidente probatorio sul delitto di Garlasco insieme al suo assistito Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per la morte di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.

Redazione web
Delitto Garlasco, legale Stasi: "Ci teneva a esserci"

Anas (Gruppo FS Italiane) ha completato lo scavo della galleria Casalecchio sul cantiere dello stralcio nord del nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno nella città Metropolitana di Bologna. L’abbattimento è avvenuto alla presenza, tra gli altri, del Vicepresidente e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, dell’Assessora all’Ambiente, Programmazione Territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e del Sindaco di Casalecchio di Reno, Matteo Ruggeri. La galleria artificiale a doppia canna e con due corsie per senso di marcia ha una lunghezza di 1,2 km; costituisce circa il 50% della nuova bretella stradale che avrà un’estesa complessiva di 2,1 km. Anas (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Anas abbatte diaframma galleria Casalecchio in Emilia-Romagna, investimento complessivo da 190 mln

Da poco prima delle 6.30 un ingente contingente di uomini e mezzi è arrivato davanti al centro sociale occupato: perquisizioni in corso e possibile sgombero

Francesca Galici
La polizia davanti ad Askatasuna

Il tribunale fa slittare ancora la sentenza sui bambini di Palmoli, come se contassero solo le carte: qui c'è in ballo il Natale di esseri umani in carne e ossa che stanno vivendo un trauma

Luca Fazzo
Il Natale nel bosco
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