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Due donne condannate per lo stesso omicidio. Ma solo una delle due ha confessato ed è anche l’unica ad aver lasciato tracce nella casa della vittima. Lida Taffi Pamio, 87 anni, viene uccisa nel 2012 a Mestre. Sull’interruttore c’è una traccia mista: sangue dell’anziana e sudore di Susanna “Milly” Lazzarini. Non c’è DNA di Monica Busetto, che però viene condannata per una collana trovata nel suo portagioie. Oggi quella collana, la prova regina, è contestata: secondo più esperti non corrisponderebbe a quella che Lida portava al collo. Tra tracce, confessioni e prove incerte, resta un dubbio enorme: abbiamo condannato la persona giusta? La video analisi investigativa di Alessandro Politi è online

Alessandro Politi
Due donne in cella per lo stesso caso. Ma una forse non c’entra niente

"Dire un ideologico no all'immigrazione, è una delle cose più stupide, non solo sbagliate, ma anche stupide. Tanto, se ci sono i vuoti, i pieni si riempiono, quindi è una battaglia come contro i mulini a vento. Occorre occuparsi della qualità, occupiamoci di più di come noi riusciamo, per esempio, a sostenere l'immigrazione di famiglie più che dei singoli. E questo sarebbe una cosa molto giusta, intanto perché queste persone, che sono persone che se hanno dei diritti, stanno meglio. Secondo, perché sotto tanti profili, della possibilità di integrazione, perché i loro i figli vanno a scuola. E i bambini tra di loro stanno benissimo, non ci sono problemi d'integrazione" così il sindaco di Roma intervenendo agli Stati generali della Natalità a Roma. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Gualtieri: "Dire no all'immigrazione è stupido oltre che sbagliato, puntare su integrazione"

"Nell’appartamento in cui vivo al Quirinale c’è il ritratto di un ragazzino sul fondo del mare, poco più che un bambino, circondato da animali marini che lo elogiano per la pagella. Il disegno non nasce dalla fantasia del disegnatore, ma da un episodio ben conosciuto. “Dieci anni fa un vecchio peschereccio carico di molte centinaia di persone è affondato. Erano un migliaio di persone, si stima, tutte annegate. Era vicino le nostre coste. Il governo italiano nei mesi successivi ha fatto riportare lo scafo in superificie ed esaminare i corpi recuperati, oltre 500. Una dottoressa ha esaminato il corpo di questo ragazzino 14enne del Mali e si è resa conto che c’era qualcosa cucito nella fodera della giacca che indossava, pensava fosse un documento. Ma non era un passaporto, era la sua pagella. Fu difficile vedere i voti, ma questo ragazzino voleva dimostrare di essere bravo, di voler venire in Europa per studiare. Quando guardo quel disegno mi domando chi sarebbe diventato e cosa abbiamo perduto con la sua morte e quella di tanti altri. Fa riflettere e penso che quel disegno sia più efficace di tante parole”. Con queste parole pronunciate a Napoli all’inaugurazione dell’anno accademico 2025-2026 della pontificia facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda il ritrovamento del corpo di un ragazzino di 14 anni, del Mali, che aveva la pagella nella fodera della giacca che indossava. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Mattarella: Mi domando cosa abbiamo perso con morte di tanti migranti. E cita bimbo con la pagella

Ancora freddo e notti gelide soprattutto in presenza di cieli sereni e assenza di vento: ecco dove si registreranno i valori più bassi, dove colpiranno le nuove nevicate e la tendenza per il week-end

Alessandro Ferro
Temperature sotto la media: come si chiuderà novembre

Impossibile non notare la sproporzione che c'è stata dal punto di vista della decisione dei magistrati fra il caso dei bimbi di etnia rom e quello dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli. Fa impressione vedere dei bambini portati via, sembra una grandissima della violazione della libertà personale.

Francesco Maria Del Vigo
M.A.R.C. - La famiglia nel bosco, i rom e il doppiopesismo dei magistrati

Venerdì 28 novembre il sito potrebbe non essere aggiornato regolarmente

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