Cronache

Stanze lasciate al buio con le finestre chiuse, niente acqua, niente cibo, sporcizia ed escrementi ovunque. Erano in queste condizioni che venivano tenuti gli animali custoditi in un appartamento nel centro storico di Torino: la scoperta è stata fatta dai carabinieri. Il blitz, eseguito con i vigili del fuoco su mandato di perquisizione emesso dalla procura, è scattato al termine di un'indagine scaturita dalle segnalazioni dei vicini, che lamentavano odori nauseabondi e presenze di insetti. La proprietaria è ora indagata per maltrattamento di animali. Al momento dell'intervento c'erano una quarantina di pappagalli, due tartarughe d'acqua, un drago barbuto, un cane e un gatto. Il caldo è stato definito "soffocante". Buio e finestre chiuse servivano per non far sentire i cinguettii e contenere il cattivo odore. Gli animali sono stati soccorsi dal servizio veterinario dell'Asl e affidati in custodia giudiziale a strutture idonee

Ansa
Animali mal tenuti in casa: blitz dei carabinieri a Torino

Oltre 30 chili di droga nascosta sotto terra in un campo nelle campagne di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. È quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione locale in un paesaggio rurale, all’apparenza anonimo e tranquillo. I militari, supportati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, specializzato nella perlustrazione di aree impervie e nel contrasto alla criminalità organizzata in contesti rurali, hanno notato alcuni movimenti sospetti nei pressi di un terreno isolato. Dopo un’attenta battuta, palmo a palmo, tra fitta vegetazione e sentieri sterrati, i carabinieri hanno individuato un’anomalia nel terreno: un leggero dislivello, quasi impercettibile, e tracce compatibili con recenti attività di scavo. Lì, ben nascosti sotto il livello del suolo, sono stati rinvenuti due grossi fusti in plastica, sigillati ermeticamente. All’interno, un vero e proprio deposito di sostanze stupefacenti.

LaPresse
Droga nascosta sotto terra: sequestro da 350mila euro

La maxi-inchiesta sulla malagestione dell'urbanistica che sta sconvolgendo la metropoli lombarda ha svelato un tragicomico equivoco

Luigi Mascheroni
Cemento amato

Nel terzo fine settimana di luglio lungo la rete stradale e autostradale di Anas (Gruppo Fs Italiane) è atteso traffico in costante aumento con spostamenti in crescita dai grandi centri urbani verso le località di villeggiatura, di mare al sud e di montagna a nord e verso i confini di Stato. Si tratta delle prove generali dell’esodo estivo il via dal prossimo fine settimana. Nel pomeriggio e nella serata di oggi è previsto bollino rosso così come nella mattinata di domani, sabato 19 luglio, e nel pomeriggio di domenica 20 per i rientri. “Si intensificano le partenze con l’avvicinarsi, a partire dalla prossima settimana, della fase più acuta dell’esodo estivo. Anas – ha dichiarato l’Amministratore delegato Claudio Andrea Gemme - è impegnata a semplificare la gestione del traffico con l’ottimizzazione dei cantieri per ridurre al minimo i disagi alla circolazione in occasione delle grandi partenze. Abbiamo potenziato i nostri presìdi su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è dare agli utenti strade ancora più sicure e con migliori tempi di percorrenza”. Per consentire la fluidità del traffico Anas garantirà presìdi di personale sull’intera rete stradale e autostradale, in particolar modo in corrispondenza dei cantieri inamovibili. Anas (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Prove generali di esodo estivo, si intensificano le ultime partenze di luglio sulle strade Anas

Anas ha aperto al traffico il ponte ad arco a via inferiore San Giuliano sulla carreggiata in direzione Agrigento della nuova SS 640 “Strada degli Scrittori”. Alla cerimonia di apertura hanno preso parte tra gli altri: il Vicepresidente del Consiglio e Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini; l’Amministratore Delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme; il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani; il Sindaco della città di Caltanissetta, Walter Tesauro. L’AD di Anas, Claudio Andrea Gemme, nel corso della cerimonia, ha dichiarato: “Ringrazio tutti quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo ponte avveniristico di altissimo pregio, qualità e affidabilità. Una nuova opera, possiamo dire che da oggi si riscrive la storia della viabilità fra Agrigento-Caltanissetta. Con 28 chilometri di nuovissimo tracciato di strada extraurbana principale e un investimento complessivo di oltre un miliardo di euro. Da tanti anni questa infrastruttura attendeva di essere messa al servizio della collettività siciliana. Oggi siamo qui a testimoniare che, grazie al lavoro e all’impegno di tutti, abbiamo potuto superare una situazione di crisi che fino a qualche anno fa non sembrava potesse essere sovvertita”. Anas (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Inaugurato il Ponte ad arco San Giuliano di Anas lungo la nuova SS 640 a Caltanissetta

Il 26 agosto 2010, ad Avetrana, la quindicenne Sarah Scazzi scompare nel nulla. Dopo 41 giorni il suo corpo viene ritrovato in un pozzo. Per il delitto vengono condannate all’ergastolo la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano. Lo zio Michele Misseri, che si autoaccusò per poi cambiare più volte versione, viene condannato a 8 anni per soppressione di cadavere.Nonostante le sentenze definitive, restano dubbi. Le celle telefoniche collocano Sabrina e Cosima nei pressi del pozzo il giorno dopo la scomparsa. Il cellulare di Sarah, in parte bruciato, viene ritrovato settimane dopo da Michele Misseri, che lo aveva nascosto. Il movente ipotizzato è la gelosia per un ragazzo, ma appare debole. Le testimonianze, a tratti contraddittorie e ritrattate, hanno contribuito a generare depistaggi e zone d’ombra.Nel 2024 la Corte europea ha respinto l’ultimo ricorso. Lo stesso anno Michele è tornato libero e ha ribadito di essere l’unico colpevole. Si parla ora di possibili nuove analisi sul DNA trovato sotto le unghie di Sarah. A distanza di quindici anni, la verità su Avetrana resta, per molti, ancora incompleta.

Alessandro Politi
Sarah Scazzi: abbiamo creduto alla bugia giusta?

E' stato subito individuato e arrestato il presunto responsabile dello scippo di un orologio Richard Mille da 300 mila euro avvenuto ieri a Milano ai danni del dirigente di una societa' turca. Si tratta di un uomo di origine nordafricana che si e' dichiarato cittadino belga, di circa 25 anni, con numerosi alias. E' stato riconosciuto dagli agenti della Squadra Mobile e bloccato dai motociclisti in borghese, i cosiddetti 'falchi' in via Panfilo Castaldi, nei pressi della stazione Centrale.

Redazione web
Il pedinamento, poi il furto: così ha sfilato l'orologio da 300 mila euro al manager

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, evidentemente irritato da qualche domanda non gradita, si è rivolto a una solerte cronista dandole due pacche sulle spalle e dicendole "Che stronzetta". E questo non è bello.

Luigi Mascheroni
"Se l'è cercata"
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