Il gelato è in grado di scatenare il “brain freeze” noto come “congelamento del cervello”. È un tipo di emicrania molto diffuso che procura dolore intenso. Si scatena quando con le temperature calde e afose mangiamo un cibo troppo freddo

Il gelato è in grado di scatenare il “brain freeze” noto come “congelamento del cervello”. È un tipo di emicrania molto diffuso che procura dolore intenso. Si scatena quando con le temperature calde e afose mangiamo un cibo troppo freddo
La pennichella non rappresenta pigrizia e lentezza, bensì è un sinonimo di benessere: favorisce la ricarica energetica del corpo e protegge la salute
Per contrastare l'afa e il caldo estivo è necessario idratarsi e bere tanta acqua: un'arma indispensabile per mantenere attiva la salute di corpo e mente
Una ricerca avverte sui danni che le sigarette elettroniche provocano al cervello. A rischio adolescenti e donne incinte, con conseguenti problemi anche per i nascituri
Un recente studio della New York University dimostra la capacità del nostro cervello di ricordare di più gli odori sgradevoli. Essi sono in grado di generare ricordi più potenti che accompagnano l’intera esistenza di un individuo
Una ricerca di neuroscienze pubblicata sulla rivista Neuron dimostra che la paura risiede nell’ipotalamo. Intervenendo sui neuroni di questa area cerebrale è possibile regolare e controllare l’ansia
Uno studio accurato pubblicato sulla rivista scientifica Neurology, dimostra come la memoria degli over 60 può essere migliorata e stimolata attraverso la stimolazione magnetica.
L'impresa potrebbe servire per le cure, volte a sconfiggere i danni cerebrali
Il cervello umano è in grado di reprimere i ricordi dolorosi e le paure grazie all’azione di particolari neuroni chiamati “neuroni di estinzione”. Una recente ricerca, condotta dall’Università del Texas spiega, come agiscono questi neuroni e come è possibile inibirli per sconfiggere certe paure che riaffiorano quando meno ce l’aspettiamo
Il cervello umano è in grado di generare nuovi neuroni anche in età avanzata. Lo conferma uno studio accurato del Centro di Biologia Molecolare di “Severo Ochoa" di Madrid. Questo studio apre nuovi scenari di ricerca sulle malattie neurodegenerative