
Il Fondo rivede le stime per l’Italia: il pil crescerà nel 2011 dell’1% e nel 2012 dell’1,3%. Il debito si stabilizzerà. E Moody’s colloca il rating Aa2 del Belpaese sotto revisione in vista di un possibile downgrade
Dopo un’espansione congiunturale dello 0,8% nel primo trimestre, la crescita rallenta. Possibili tensioni sui bond per Spagna, Belgio e Italia. E all'Italia la Bce chiede chiarimente sulla manovra per il biennio 2013-2014: "Non c'è sufficiente riscontro in misure concrete"
Per la Bce la principale minaccia alla stabilità della zona euro e delle sue banche è posta dalla crisi debitoria della Grecia. I mercati europei incassano il timore dell'effetto domino e registrano pesanti ribassi
La produzione industriale ad aprile ha messo a segno un balzo dell’1% (dato destagionalizzato) rispetto a marzo e una crescita del 3,7% (dato corretto per gli effetti di calendario) su base annua. La Marcegaglia: "Sono dati buoni ma la strada da fare è ancora lunga"
l pil è cresciuto in Italia dello 0,1% nel primo trimestre rispetto all’ultimo trimestre 2010 e dell’1% rispetto ad un anno prima. Confermando la stima preliminare, l'Istat ha spiegato che la crescita acquisita dell’Italia per il 2011 è pari all’ 0,5%.
Ultima assemblea di Draghi come governatore della Banca d'Italia: "Adesso bisogna tornare alla crescita". Al governo: "Pareggiare il bilancio nel 2014 e anticipare a giugno la manovra correttiva per il 2013-14". Poi rilancia: "Serve più flessibilità sul mercato del lavoro"
La crisi del 2008-2009 ha prodotto una perdita di pil pari a fine 2010 a 140 miliardi e a 160 miliardi nel 2013. Per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Ue l'Italia dovrà ridurre il debito di 46 miliardi l'anno. Tremonti: "Povero un italiano su quattro? Dati discutibili"
Mantenuti sotto controllo i conti pubblici. Pressione fiscale diminuita dello 0,6%. Sale l'inflazione, in calo il potere d'acquisto delle famiglie e il tasso di disoccupazione giovanile è alto. Un italiano su 4 sperimenta la povertà. Sacconi: "Il rigore di bilancio è stato accompagnato dalla coesione sociale"
Standard & Poor's taglia l'outlook del nostro Paese da stabile a negativo, confermando il rating A+ sul debito a lungo termine: "Le attuali prospettive di crescita sono deboli e l’impegno politico per riforme che aumentino la produttività sembra incerto". Tremonti rassicura: "Manterremo gli impegni presi"
Con il deterioramento del settore bancario irlandese, nel novembre 2010 è scoppiata una nuova ondata di turbolenze sul mercato. il Fondo: "I rischi sovrani si sono intensificati di nuovo nei paesi periferici della zona euro, espandendosi ad altri paesi, inclusi Belgio e Italia"