Venezia è Venezia perché nella sua storia ha sempre accolto commercianti, innovatori e visionari. Cioè i Jeff Bezos dell'epoca

Venezia è Venezia perché nella sua storia ha sempre accolto commercianti, innovatori e visionari. Cioè i Jeff Bezos dell'epoca
Se Venezia avesse bisogno di Jeff Bezos, Jeff Bezos non si sposerebbe a Venezia. Però crediamo ancora meno a chi dice che la città non è in vendita, che Bezos non può fare ciò che vuole, che i suoi soldi sono frutto del neoschiavismo delle Big Tech. Venezia è Venezia perché ha sempre accolto commercianti, innovatori e visionari. Cioè i Jeff Bezos dell’epoca.
Gli antifascisti, accucciati nella loro intolleranza, pieni di invidia adiposa e rabbia sudata, ogni volta che si mobilitano perdono voti
Per le stanze del Giornale, un'arca di Noè più che un vascello pirata, fin dalla fondazione si sono aggirati parecchie bestie
Giorgia Meloni – un leader che non commenta mai i sondaggi: li cambia – costruisce i centri per migranti in Albania, è per il riarmo, appoggia Trump, sta dalla parte di Netanyahu, fa approvare il Decreto sicurezza, mal sopporta i Gay pride, non tollera le critiche, ancora meno Macron e la Schlein, sbuffa, fa le faccette, alza gli occhi, non va dalla Gruber... eppure è sempre lì. Mai visto un governo così tanto antidemocratico con un tale consenso.
Mélenchon sognando una non-nazione multipla, ibrida e universale finisce con l'odiare la Francia, la sua storia e ora anche la sua lingua
Perché, pochi anni fa, quando i teatri Stabili di Genova, del Veneto, di Catania e di Palermo furono declassati, tutti sotto Franceschini, nessuno si stracciò le vesti?
Il credito d'imposta, a quelle condizioni, era insostenibile. Qualcosa a metà fra una sorta di reddito di cittadinanza per i cinematografari e uno speciale bonus facciate per le case di produzione
A Taormina il romanzo di D'Arrigo sull'animale marino diventa uno show multimediale da applausi
Guido Conti cura un libro corale dedicato alla fantasia creativa di un intellettuale totale