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Marcello Veneziani

Sembravano due ragazzi che giocava­no, come noi da bambini, a mago o libero. Lui, il tunisino, che scappava tra gli ulivi della terra mia e lui, il questuri­no, che lo inseguiva a cavallo. Uno con­tro uno, senza odio. Perché ognuno capi­va l’altro, non aveva nulla contro di lui, è la vita a opporli

Marcello Veneziani
Chi scappa, chi rincorre e chi raccoglie i cocci

Nel nome della de­mocrazia si nega il diritto di presentare un libro, nel nome dell’antifascismo si ne­ga la libertà di parola. L’altro giorno ero a Palermo per un convegno all’università, c’erano manifesti contro di me e la facol­tà era presidiata da tanta polizia, camio­nette, Digos... Manco fossi un boss della mafia

Marcello Veneziani
Quei raid anti-fascisti più liberticidi del fascismo
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