

Siccome la riconoscenza è cosa rara nella sfera privata, ma pura utopia in politica, la storia è popolata da salvatori della patria che in pochi anni sono passati dagli allori alla polvere.

Nelle ultime settimane, proprio mentre si intravvede la fine del tunnel dell'emergenza sanitaria, la gestione filosofica e psicologica della pandemia è finita su un binario morto.

Non è facile fare una classifica delle tesi no vax più insopportabili e irrazionali, ma forse vince quella giustamente indicata ieri dal presidente Mattarella: l'odiosa, intellettualmente disonesta e sacrilega invocazione della libertà come valore negato

L'obbligatorietà del vaccino, che Mario Draghi ha ipotizzato due giorni fa e che ha incendiato il già facilmente infiammabile dibattito politico, somiglia molto a una pistola sul tavolo della trattativa

L'ultima manche del "Grande gioco" si chiude oggi, rien ne va plus. E il finale miserabile della ritirata occidentale dall'Afghanistan lascia una scia brillante e fumosa al tempo stesso, come quella di un razzo

Primi bilanci per l'uomo che il "Ft" definisce "l'artefice del rilancio italiano": la partita vinta su vaccini e Recovery, il caos caroselli della Nazionale, lo scontro con Erdogan, la delusione Letta e i rischi del compromesso.

Ori pazzeschi nella staffetta 4x100 (battuti ancora gli inglesi), nella marcia e nel karate. Un record che insegna tanto al Paese.

Davanti al raid degli hacker che hanno paralizzato i sistemi informatici della Regione Lazio, minando la nostra sicurezza digitale, è naturale chiedersi se lo Stato sia preparato a questa guerra da fantascienza

Il sintomo di quanto ci siamo disabituati alla libertà, molto più che nell'anomalia di essere spesso governati da premier non eletti, sta nel fatto che è sempre più difficile riconoscerla
