Inevitabile e spassosa l'immedesimazione nelle difficoltà femminili interpretate da Valentina Lodovini, ma i suggerimenti su come avere una vita che ci somigli valgono per tutti

Inevitabile e spassosa l'immedesimazione nelle difficoltà femminili interpretate da Valentina Lodovini, ma i suggerimenti su come avere una vita che ci somigli valgono per tutti
Attraverso l'avventura tra passato e presente di quattro reduci del Vietnam, il regista accusa gli USA razzisti e profetizza le proteste dei giorni nostri, ripercorrendone la genesi storica
Un film di sufficiente gradevolezza e che, nel suo piccolo, mostra col sorriso come domare l'istinto di fuga, togliere il cuore dal cellophane ed esporsi alle stigmate dell'amore
Dinamiche adolescenziali, sfumature horror e misteri la fanno da padrone in un prodotto i cui numerosi difetti realizzativi non oscurano i richiami a una profondità preziosa
Il divo convince nei panni di un duro magnate dei Media alle prese con un dramma familiare e intrighi politici. Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi, ecco di cosa si tratta.
Non un action-thriller ma una litania fuori controllo di cliché di genere. Un saccheggio di tempo costellato qua e là dalla presenza, confusionaria e opportunistica, di sesso e violenza.
La storia di due fratelli pugliesi la cui esistenza è all'insegna della precarietà. Il racconto li spaccia come vittime della miseria, ma la volontà di renderli figure universali non va a segno.
L'ambientazione post-apocalittica è la stessa della pellicola originale ma manca l'approfondimento socio-politico, sacrificato per dare risalto a una crime story sui generis.
Un racconto d'infanzia messo in scena senza manierismi, volgarità e stucchevoli ricatti sentimentali. Credibile e allo stesso tempo avvolto in una leggerezza incantata.
Il racconto di come l'antagonismo tra polizia e criminalità divenga sanguinosa guerriglia laddove il sistema istituzionale latiti. Un poliziesco d'autore con "assonanze calcistiche".