
La stanchezza al risveglio è un problema molto più diffuso di quanto si possa credere e le sue conseguenze sono assai negative. A risentirne durante la giornata, infatti, sono l'umore, l'energia e la produttività. Il sonno è il mezzo attraverso cui l'organismo si riposa e si rigenera. Una sua alterazione di qualsiasi natura può provocare quella fastidiosa e duratura sensazione di sonnolenza quando ci si sveglia. Individuare la causa è quindi fondamentale per tornare a stare bene.
Stanchezza al risveglio: attenzione all'igiene del sonno
Nella maggior parte dei casi la stanchezza al risveglio è la conseguenza della mancanza di una corretta igiene del sonno, ovvero l'insieme delle buone abitudini che favoriscono un riposo ristoratore.
L'apatia e la spossatezza al mattino potrebbero dipendere dal non aver dormito per un numero di ore sufficienti (7-9 ore secondo la scienza). In questo modo il corpo accumula un debito di sonno che si manifesta con scarsa concentrazione, ansia e irritabilità.
Attenzione, poi, agli orari sempre irregolari del risveglio che alterano il ritmo circadiano e all'uso dei dispositivi tecnologici durante la notte, quando ad esempio si vuole controllare l'ora. La luce blu emessa da smartphone e pc inibisce la produzione della melatonina.
Non meno importante, infine, è un ambiente non confortevole. La qualità del sonno può essere compromessa da una stanza troppo calda o troppo fredda e dalla presenza di luci e rumori molesti.
Stanchezza al risveglio: il ruolo dell'attività fisica
I medici non si stancheranno mai di elogiare gli innumerevoli benefici dell'attività fisica per il corpo e per la mente. Bisogna però scegliere il momento più adatto per praticarla. Fare sport prima di andare a letto, infatti, può incidere negativamente sull'addormentamento poiché si innalzano i livelli dell'adrenalina e della temperatura corporea.
Al contrario, la sedentarietà eccessiva è responsabile di un sonno frammentato e, quindi, della stanchezza al risveglio. Non è necessario essere degli atleti per muoversi di più. Basta anche una camminata a passo sostenuto per circa mezz'ora al giorno.
Stanchezza al risveglio: occhio alle patologie del sonno
Seppur più raramente, la stanchezza al risveglio può essere determinata da due patologie: le apnee ostruttive del sonno e la sindrome delle gambe senza riposo.
Le apnee ostruttive del sonno si manifestano con un momentaneo blocco della respirazione durante il riposo notturno. Segni tipici della problematica sono il russamento, i risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento, la bocca secca e il mal di testa mattutino.
La sindrome delle gambe senza riposo, chiamata anche malattia di Willis Ekbom, colpisce i soggetti di mezza età, in particolare le donne, che la notte sperimentano irrequietezza agli arti inferiori accompagnata da dolore e formicolio.
Stanchezza al risveglio: mai sottovalutare l'alimentazione
Una delle cause più frequenti della stanchezza al risveglio è l'alimentazione errata la sera. La qualità del sonno può essere messa a dura prova da una cena ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e spezie piccanti che rallentano il processo digestivo e aumentano il rischio di sviluppare reflusso e acidità gastrica.
Occhio anche alla caffeina i cui effetti possono durare fino a sei ore dopo l'assunzione e agli alcolici. Questi ultimi interferiscono con le fasi più profonde del sonno e provocano risvegli frequenti.
L'ideale è cenare almeno due-tre ore prima di coricarsi scegliendo cibi funzionali al riposo
notturno. Tra questi figurano i cereali integrali, la frutta secca (noci, mandorle) le verdure cotte, gli alimenti proteici poco grassi e digeribili come le uova, i legumi e il pesce azzurro.Leggi anche: