Trimestrali, la riscossa dell'economia reale: ecco cosa aspettarsi

I risultati delle società quotate si preparano a confermare l'importanza del nesso tra finanza e economia reale. Vera chiave di volta per gestire la fase di alta volatilità che attende gli investitori

Trimestrali, la riscossa dell'economia reale: ecco cosa aspettarsi

Non spaventi gli investitori il piccolo riflusso di marea dovuto alle tensioni oltre Atlantico di First Republic Bank, "coda" della crisi-lampo delle banche del mese scorso: le trimestrali stanno arrivando e mostrano che nelle principali economie avanzate il sistema regge. E, fortunatamente, il vento recessivo che si paventava in arrivo sull'Occidente non si sente ancora. Anche per la resilienza dell'economia reale.

Microsoft e Alphabet hanno inaugurato negli Usa la corsa delle trimestrali con utili oltre le aspettative spinti dai servizi di cloud e computing, quelli cioè legati ai servizi all'economia reale. E in quest'ottica molti altri settori lasciano pensare che per gli investitori non è il momento di farsi prendere dal panico. Anzi, sulla scia dei dividendi deliberati e delle prime trimestrali del 2023 uno spiraglio di sereno sembra tornare in un contesto di accelerata volatilità.

Trimestrali in Italia, le attese

Le trimestrali principali del nostro Paese sono attese nelle prossime settimane dopo che a dare il calcio d'inizio è stata Unicredit.Eni dovrebbe confermare domani la crescita del 7% del dividendo a 0,94 euro ad azione ed annunciare un primo trimestre in continuità con l'espansione di fine 2022.

Dopo la pausa del Primo Maggio, da tenere d'occhio alte tecnologie, energia e utilities. Nella prima settimana di maggio sono attese le trimestrali di tre partecipate che rinnoveranno i Consigli di Amministrazione: Enel, Leonardo e Poste Italiane. Assieme a loro due attori di sistema, come Intesa San Paolo e Stellantis.

Da tutte queste aziende ci si aspetta una tenuta dell'utile, o addirittura un'espansione, e lo stesso vale per gioielli della Borsa come Ferrari e Cnh Industrial.

Il punto chiave di queste dinamiche sta nel fatto che risultati positivi da aziende attive nell'economia reale mostrano lo spostamento della concentrazione degli operatori dalla finanza pura a un sistema profondamente vincolato all'economia reale. Una vera e propria "rivincita" del materiale sull'immateriale, dunque, delle attività concrete come produttrici di valore e, in forma indiretta, di stabilità finanziaria. L'antidoto migliore alla volatilità dettata da alchimie borsistiche e dall'irrazionalità è il richiamo a un'economia concreta che traina il sistema. E si riflette sulle prossime decisioni degli investitori.

Dopo le trimestrali, la conferma della scelta pro-concretezza

In sostanza, per gli investitori l'ancoraggio contro la volatilità saranno l'usato sicuro delle aziende produttive e del mondo finanziario che più investe sulla crescita del sistema-Paese in forma pragmatica e graduale. Una conferma viene dall'aumento degli utili atteso per le Società di gestione del risparmio meno attive nella speculazione e più sulla compensazione aziende-finanza, che Milano Finanza valuta a 481 milioni di euro nel primo trimestre contro i 402 dello stesso periodo del 2022.

Agli investitori sarà richiesta più attenzione e più studio delle realtà industriali, ma al contempo sarà garantita in prospettiva tra dividendi, ritorni delle obbligazioni e crescita di valore una crescita sostenuta del patrimonio capitalizzato. Saranno, complici un'inflazione ancora vischiosa e tassi incerti, meno facili le grandi scommesse ad alto rischio. La strategia migliore resta quella del risparmio paziente per la valorizzazione dei capitali e dei ritorni di medio-lungo termine.

Le trimestrali mostrano che c'è un'economia reale da valorizzare in armonia e alleanza con la finanza ma al tempo stesso da tenere al riparo, complici le sfide in arrivo su temi come il Pnrr, dalle ondate di marea delle alchimie borsistiche. Per chi investe la navigazione non è certamente nelle acque tranquille dell'era pre-pandemica.

Ma, come già spiegato anzitempo, i settori dell'energia, dell'industria innovativa, della tecnologia che più spingono la crescita materiale del Paese e dell'export sono pronti a riservare sorprese positive. E a fungere da antidoto al panico.

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