"Emersi punti molto oscuri". Quelle parole che inguaiano il figlio di Grillo

La nuova udienza del processo per violenza sessuale a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici genovesi. Corsiglia è l'unico che ha deciso di sottoporsi alle domande degli avvocati di parte civile

"Emersi punti molto oscuri". Quelle parole che inguaiano il figlio di Grillo
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Si è conclusa nel tardo pomeriggio di giovedì 18 luglio la nuova udienza del processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, e dei suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Quest'ultimo, a cui viene contestato il solo reato di stupro ai danni di Silvia (nome di fantasia della presunta vittima), è stato l'unico dei quattro imputati ad accettare di sottoporsi alle domande degli avvocati di parte civile e del procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso. Gli altri, come anticipato dai rispettivi difensori, verosimilmente renderanno dichiarazioni spontanee il prossimo autunno, quando riprenderà il dibattimento dopo la pausa estiva.

L'interrogato di Corsiglia

A quanto trapela, durante la deposizione di quest'oggi Francesco Corsiglia avrebbe ribadito la versione fornita nella precedente udienza, ovvero quella del 14 giugno scorso. L'imputato aveva raccontato che il rapporto sessuale con Silvia, la studentessa italo-norvegese che 5 anni fa denunciò Grillo jr e gli amici per un presunto stupro avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio nell'abitazione dei Grillo a Cala di Volpe, sarebbe stato consenziente. Anzi, a suo dire, la ragazza gli avrebbe fatto delle avances mentre erano in auto, durante il tragitto da un noto locale dell'isola alla casa del Pevero. Quanto al video girato quella notte e alle foto oscene che ritraevano gli altri tre imputati con Roberta, l'amica di Silvia, anche lei parte civile nel processo, il giovane si è dichiarato toltamente estraneo.

L'avvocato di Silvia: "Emersi punti oscuri"

Secondo l'avvocato Giulia Bongiorno, che assiste Silvia assieme al collega Dario Romano, dalla deposizione di Corsiglia sarebbero emerse "delle novità e dei punti oscuri, molto oscuri". "Posso solo dire che non è chiaro perché, di fronte ad accuse così gravi non sia stata fatta, allora, una denuncia per calunnia contro la mia assistita, cosa che gli ho chiesto", ha detto Bongiorno lasciando il Tribunale di Tempio Pausania, dove si celebra il processo, senza voler entrare nel merito dell'interrogatorio. "Siccome ogni volta che noi parliamo si fa polemica non voglio fare grandi commenti", ha poi puntualizzato.

La difesa di Corsiglia: "Racconto chiaro e cristallino"

Diversa la posizione di uno degli avvocati dell'imputato, Gennaro Velle, che si è detto soddisfatto dell'interrogatorio sostenuto dal suo

assistito. Il legale ha precisato che la versione fornita da Corsiglia è stata "chiara e cristallina", precisando, infine, che il giovane "ha risposto a tutte le domande che gli sono state fatte".

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