Leggi il settimanale

"Vicinanza a tutta l'Australia, ma ora vigiliamo sull'antisemitismo". Il messaggio dell'Italia dopo l'attentato di Sydney

Cordoglio trasversale da parte delle istituzioni e dei partiti politici. L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane chiede una legge al più presto per arginare queste stragi: "Il pericolo è dentro le nostre città"

"Vicinanza a tutta l'Australia, ma ora vigiliamo sull'antisemitismo". Il messaggio dell'Italia dopo l'attentato di Sydney
00:00 00:00

La notizia dell'attentato terroristico antisemita avvenuto ieri sera a Sydney, nel cuore della frequentatissima spiaggia di Bondi Beach, ha scosso anche l'Italia. Messaggi di cordoglio da perte delle più alte cariche politiche e istituzionali del nostro Paese nei confronti dell'intera comunità dell'Australia - colpita durante una riunione della comunità ebraica per celebrare la festività di Hanukkah - sono arrivate già fin dalle prime ore della mattinata di domenica 14, a partire da Giorgia Meloni: "Seguo con profondo dolore le drammatiche notizie che arrivano da Sydney. Nel condannare ancora una volta con fermezza ogni forma di violenza e di antisemitismo, l'Italia esprime il proprio cordoglio per le vittime e si stringe ai loro cari, ai feriti, alle comunità ebraiche e rinnova la propria amicizia al popolo australiano", ha scritto su X la presidente del Consiglio.

Lo stesso messaggio di vicinanza è stato espresso dai presidenti delle Camere. Ignazio La Russa parla espressamente di un "atto di violenza vile e inaccettabile che ha colpito persone riunite in un momento di preghiera, festa e identità. Di fronte a episodi come questo - aggiunge la seconda carica dello Stato - è dovere di tutti riaffermare con fermezza i valori della convivenza pacifica, del rispetto reciproco e della libertà religiosa. Alla comunità ebraica e a tutte le persone colpite va la mia più sincera vicinanza, mia personale e del Senato della Repubblica". Il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, esprime tutta la sua vicinanza "alla comunità ebraica colpita a Sydney e al popolo australiano a seguito del grave attacco subito. Il pensiero va alle vittime, alle loro famiglie, e ai feriti. Il contrasto alla violenza e all' odio è condizione imprescindibile per la tutela delle persone e delle libertà".

Il leader di Noi Moderati Lupi invita a essere intransigenti senza ambiguità "di fronte al prepotente ritorno di un antisemitismo sempre più violento e diffuso. L'errore più grave che si possa commettere è minimizzare: l'odio antisemita va fermato, occorre una condanna ferma, chiara e unanime, a livello nazionale e internazionale". Nel frattempo, la Farnesina e il Consolato Generale d'Italia a Sydney dichiarano che stanno monitorando la situazione a Bondi Beach, con il vicepremier Antonio Tajani che "ne segue l'evoluzione" e che dichiara che "non ci risultano italiani coinvolti" nella sparatoria, viene comunicato sui profili social del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L'assemblea nazionale del Partito Democratico, con al tavolo l'uno a fianco all'altra il presidente e la segretaria dem Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato di Sidney. Da Italia Viva, Matteo Renzi sottolinea: "Oggi è il giorno del lutto. Ma da domani nessuno faccia finta di nulla: ciò che è accaduto in Australia è disumano e riguarda tutti: va combattuto insieme".

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ritiene che sia necessario "vigilare perché non si riaccendano i germi dell'antisemitismo". E, proprio a proposito di antisemitismo, è fortissimo l'appello lanciato da Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ad approvare al più presto "norme di legge con le quali arginare stragi annunciate e pericoli sottovalutati anche qui in Italia da chi da spazio alle menti che hanno scelto di spegnere la luce della ragione".

Questo è un "massacro di cui sono responsabili vertici nazionali e locali assieme a media e stampa selettiva che assecondano odio anti-israeliano ed ebraico appiattendosi sulle narrative della propaganda di Hamas e propal, che legittimano piazze e aule nelle quali si inneggia al delitto abusando di ogni diritto e libertà". Tutto questo perché "il pericolo è dentro anche le nostre città", conclude il capo dell'Ucei.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica