Garlasco, lo sfogo dei genitori di Andrea Sempio: “Noi, nudi in casa nostra”

Hanno rilasciato una lunga intervista i genitori di Andrea Sempio, Giuseppe e Daniela Ferrari. “Nostro figlio ci ha detto: ‘Ci siamo dentro un’altra volta’”

Screen Quarto Grado
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È un fiume in piena Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, unico indagato per concorso in omicidio nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. La donna, insieme con il marito Giuseppe Sempio, ha rilasciato una lunga intervista a Gianluigi Nuzzi, un’intervista andata in diretta nella puntata di Quarto Grado di ieri. D’altra parte i genitori di Andrea Sempio avevano molte cose da dire, da quando lo scorso marzo, insolitamente nella sera di un giorno feriale, il figlio è andato a cena a casa loro con un foglio, dicendo: “Ci siamo dentro per un’altra volta”. Ma Daniela Ferrari è certa: “Mio figlio non ha fatto assolutamente niente”, sebbene “per buona parte dell’opinione pubblica siamo visti come gli assassini di Garlasco” o dei depistatori.

Lo scontrino

Tutta colpa di quello scontrino di un parcheggio di Vigevano, con la data del 13 agosto 2007, giorno in cui è stata uccisa Chiara Poggi: lo scontrino fu conservato e mostrato agli inquirenti come sostegno al racconto reso dall’indagato per la mattina del delitto. Andrea Sempio ha infatti sempre sostenuto di essere stato in casa fino a poco prima delle 10 - aspettava che la madre, che era andata a Gambolò per un telecomando rotto, rientrasse per avere l’automobile - per poi andare a una libreria di Vigevano, trovandola però chiusa. Papà Giuseppe afferma che lo scontrino sia stato trovato mentre ripuliva la vettura. “Io a Vigevano a fare uno scontrino per mio figlio non ci sono mai andata”, ha rincarato Ferrari durante la sua intervista, spiegando di averlo conservato come tutela in base alla sua esperienza maturata lavorando in un carcere femminile.

Le lettere anonime

Nel 2016-2017 pare che i Sempio abbiano ricevuto diverse lettere anonime accusatorie: nel 2025 no, perché tutto passa attraverso i social network. Tranne una lettera, imbucata nei pressi del santuario della Madonna della Bozzola, centro, per chi crede nella cosiddetta pista satanica, del movente del delitto Poggi.

Questa lettera è divisa in quattro parti, con schifezze totali su mio marito, su me, insulti su mio figlio e poi il finale: ‘Il diavolo è entrato nella vostra casa, poveri voi’. È stata spedita da Garlasco. Questa persona è arrabbiata con me per qualcosa che ho detto in televisione, è convinta che il diavolo possa farci paura in questo momento?”, ha raccontato Ferrari, sottolineando insieme al marito l’ingenuità di imbucare una lettera anonima a mano in un luogo in cui ci sono le telecamere. La donna, tra l’altro, ha dovuto smentire che il figlio, come dicono alcuni, abbia mai incontrato alle Bozzole Chiara Poggi e le sue cugine Stefania e Paola Cappa.

L’interrogatorio e le perquisizioni

Daniela Ferrari è stata in particolare oggetto di strali social dopo il malore che l’ha colta la scorsa primavera durante l’interrogatorio. Parte dell’opinione pubblica si è concentrata sull’ipotesi che il malore sia seguito al fatto che gli inquirenti abbiano pronunciato un nome in merito alla questione dello scontrino. “Non ho avuto un malore quando sono stata sentita dai carabinieri, stavo già male. Mi sono chiesta come mai venisse associato il nome di una persona a mio figlio. Poi ho avuto dei capogiri, ma non stavo bene da prima. Le schifezze raccontate fino a oggi sono grandissime bufale, troppa gente vuole farsi vedere in tv, ne spunteranno altre”, ha spiegato in studio la donna.

Che ribatte colpo su colpo alle speculazioni dell’opinione pubblica, anche in merito alla frase fotografata dai carabinieri, che sarebbe stata scritta da Sempio: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”. Secondo Ferrari, Andrea Sempio “ha il vizio di copiare frasi dai libri. Credo che sia stata fotografata una frase di un libro”, aggiungendo come in casa loro abbiano trovato ben poco del figlio, ormai adulto, che non viveva con loro da 7 anni. “Conoscendo mio figlio può aver fatto qualunque cosa ma di certo non ha commesso un omicidio. Ho la certezza”, ha chiosato, specificando che l’indagato abbia indossato gli stessi vestiti tutto il giorno e si sia mostrato sempre tranquillo in quella giornata.

Come vivono i Sempio

Daniela Ferrari ha raccontato inoltre che il figlio “non sta bene anche se cerca di darci forza: è una situazione difficilissima da sopportare”. Giuseppe Poggi ha aggiunto che “siamo obbligati a credere nella giustizia perché è la giustizia che tirerà fuori mio figlio da questa storia”, ma che la loro vita è profondamente cambiata.

I coniugi Sempio si dicono pronti ad affrontare, eventualmente il processo, altra alternativa rispetto all’archiviazione della posizione del figlio indagato. Ma che al momento la loro quotidianità è molto diversa da prima. “Come fai a fare semplicità in famiglia? Noi in casa siamo nudi”, ha concluso Giuseppe Sempio.

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