L'amica, il prete e le "attenzioni" su Emanuela Orlandi. "Mia sorella oggetto di un ricatto"

Pietro Orlandi al Giornale: "La verità è ben più complessa di ciò che sembra". E sul nuovo Papa: "Ci auguriamo consideri la scomparsa di Emanuela una questione prioritaria"

L'amica, il prete e le "attenzioni" su Emanuela Orlandi. "Mia sorella oggetto di un ricatto"
00:00 00:00

"Nella vicenda che riguarda mia sorella c'è un ricattato e un ricattatore". Ne è convinto Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi, che al Giornale puntualizza: "Emanuela fu rapita perché era una cittadina vaticana. È stata l'oggetto di un grosso ricatto ed è il motivo per cui, dopo quarantadue anni, la verità non è ancora saltata fuori". Oggi ricorre il quarantaduesimo anniversario della scomparsa, avvenuta a Roma il 22 giugno 1983: "Mi auguro che Papa Leone XIV ricordi Emanuela durante l'Angelus", dice ancora Orlandi.

La nuova testimonianza

Nelle ultime ore è rimbalzata la notizia relativa alla testimonianza di un'amica d'infanzia di Emanuela che ai microfoni di Far West, il programma di Rai 3 condotto dal giornalista Salvo Sottile, ha raccontato di "attenzioni particolari" rivolte all'allora 15enne da "un prete" mentre passeggiavano nei giardini vaticani. L'intervistata, che ha scelto l'anonimato, ha fornito anche una descrizione del presule: "Alto, magro e con gli occhi chiari". E quando le sono state mostrate alcune foto dei prelati che all'epoca frequentavano i giardini, si è soffermata su quella di monsignor Paul Marcinkus, l'ex presidente dello Ior (la banca vaticana ndr): "Sì, potrebbe essere lui", ha ammesso. "Credo possa trattarsi di una suggestione. - commenta Pietro Orlandi - Del resto Marcinkus è un personaggio controverso, molto discusso, ma non do per scontato che sia stato lui ad avvicinare Emanuela quel giorno. Potrebbe essere stato chiunque altro, anche se non escludo nessuna possibilità".

La presunta pista della pedofilia e il "ricatto"

Le dichiarazioni della fonte di Far West fanno da eco a quelle di una compagna di classe di Emanuela, tra i protagonisti della serie Netflix Vatican Girl, che aveva parlato di una confidenza ricevuta dall'amica in relazione alle presunte avances da parte di un "alto prelato". "In quel caso parliamo di un approccio più esplicito, almeno secondo le dichiarazioni della compagna di classe. - precisa Orlandi - Anche perché sembra che Emanuela fosse molto preoccupata, visibilmente agitata". La sottotraccia è quella di un'ipotetica pista a sfondo sessuale, fino ad oggi rimasta priva di riscontro. "Se la pedofilia ha avuto un ruolo in questa vicenda, lo ha avuto per creare un oggetto del ricatto. - continua il fratello di Emanuela - Credo che la verità sia molto più complessa di quello che sembra, altrimenti saremmo già venuti a capo di questa storia. Ripeto: in questa vicenda c'è un ricattato e un ricattatore".

Le indagini della Commissione d'inchiesta

La sparizione della giovane cittadina vaticana resta avvolta nel mistero. Ieri il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta Orlandi - Gregori, Andrea De Priamo, ha fatto il punto della situazione, precisando che "si arriverà a una verità storica". "Sono molto soddisfatto dei lavori della Commissione. - dichiara ancora Orlandi - Il fatto che si stiano vagliando tutte le ipotesi mi rincuora. Così come sono contento che almeno la pista familiare, quella che ha coinvolto ingiustamente mio zio, sia ritenuta priva di fondatezza. Speriamo che si arrivi alla verità il prima possibile".

L'appello a Papa Leone XIV

Ieri, in occasione del quarantaduesimo anniversario della scomparsa, c'è stato un sit-in a Roma. "Lo abbiamo fatto per ricordare Emanuela e mantenere alta l'attenzione su questa vicenda, che non riguarda solo la nostra famiglia ma l'intero Paese", aggiunge Orlandi. E ancora: "Confido che con il nuovo Papa ci sia un'inversione di rotta rispetto all'atteggiamento di riservatezza che il Vaticano ha avuto in questi 42 anni.

Spero consideri la scomparsa di Emanuela una vicenda prioritaria, come ve ne sono molte altre, e che la verità venga fuori una volta per tutte". E infine, conclude Orlandi: "Noi non ci stancheremo di chiedere giustizia per mia sorella finché non l'avremo ottenuta".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica