Il coro dell'odio e il Paese reale

C'è un Paese reale che secondo un sondaggio di You Trend per Sky tv apprezza al 76 per cento le misure annunciate dal ministro dell'Istruzione Valditara per riformare il voto in condotta

Il coro dell'odio e il Paese reale
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C'è un Paese reale che secondo un sondaggio di You Trend per Sky tv apprezza al 76 per cento le misure annunciate dal ministro dell'Istruzione Valditara per riformare il voto in condotta, nel senso di renderlo più importante nella valutazione generale.

Poi c'è un Paese virtuale popolato da politici e intellettuali autoreferenziali che combatte con violenza ogni tentativo di portare un po' di rigore in una società e in uno Stato che si stanno sfilacciando sempre più. Bruno Vespa ha ben riassunto il problema in un tweet postato ieri: «Ma vi pare possibile - ha scritto - che un mascalzone ubriaco e drogato che ha investito l'auto con a bordo una donna e i suoi due bambini (gravissimi) non sia stato arrestato? C'è qualche cosa che non funziona». Già, molte cose non funzionano e non da oggi. La novità è che c'è una classe dirigente di sinistra che addirittura si sta battendo perché continuino a non funzionare. Lo Stato manda le forze dell'ordine a dare una ramazzata in un quartiere finito in mano alla malavita? «È una patetica sceneggiata», commentano lorsignori. Un decreto prova ad arginare la diffusione della pornografia via web tra i minori? «Inutile e illiberale». Una limatina agli extraprofitti delle banche giusto per lanciare un segnale di equità sociale? «Giù le mani dalle banche». In questo coro idiota non poteva ovviamente mancare l'acuto del maestro Saviano: «Sono tutti un po' Giambruno», ha detto ieri, riferendosi alla frase del giornalista compagno di Giorgia Meloni. Il quale, essendo pure padre, aveva fatto appello ai giovani, come tutti i padri, a non finire nelle fauci del lupo di turno solo perché storditi da alcol e droghe.

Ecco, in quella frase di Saviano c'è tutta la supponenza, l'arroganza, la violenza di una sinistra che incita all'odio sociale contro chi la pensa diversamente. Non è più un fatto culturale o politico, no ormai è questione personale da affrontare chiamando addirittura in causa parenti e amici da infamare a ruota libera.

Poi però se si esce da quel circolo e si chiede agli italiani che cosa ne pensano del rigore che Valditara vuole portare nelle scuole, due su tre stanno dalla parte del ministro senza esistazione. Buon segno, significa che non tutto è perso per sempre e che la strada è quella giusta.

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