Quelle lezioni anti Giorgia sui manuali di storia nei licei

Fa impressione che questi paragrafi per niente equilibrati, tra "deportazioni" di immigrati e provvedimenti di "ultradestra", siano in un manuale e non in un pamphlet

Quelle lezioni anti Giorgia sui manuali di storia nei licei
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Purtroppo non stupisce la scoperta di un manuale scolastico fortemente inquinato da prese di posizione politiche contro i governi di centrodestra, incluso quello in carica. Fino a qualche anno fa, nei libri in mano agli studenti, le foibe erano citate di sfuggita, come fossero un piccolo incidente della storia lungo il confine orientale e comunque la giusta reazione alle violenze del fascismo. Non parliamo poi dell'atteggiamento nei confronti del libero mercato, fonte di ogni ingiustizia sociale, fattore di regresso in campo civile, semplice risultato dell'avidità innalzata a stile di vita. Finì nel tritacarne anche Berlusconi. Si insisteva sui processi e non sul fatto, storico per il nostro Paese, che il leader di Forza Italia fosse riuscito a creare dal nulla un partito liberale di massa. Ora tocca al governo Meloni, indicato come erede del fascismo e autore di leggi liberticide, ad esempio il Ddl sicurezza. Un passaggio davvero bizzarro, perché gli autori avranno consegnato le bozze ben prima di veder applicate le misure previste. L'editoria ha i suoi tempi, anche nell'epoca dell'Intelligenza artificiale. Fa impressione che questi paragrafi per niente equilibrati, tra "deportazioni" di immigrati e provvedimenti di "ultradestra", siano in un manuale e non in un pamphlet. La scuola di ogni grado, università inclusa, avrebbe il compito di sviluppare una coscienza critica, senza la quale non esiste la maturità intellettuale. La scuola, nel suo complesso, serve ad alimentare domande e domande sulle domande, oltre a elencare (e far studiare) le nozioni, cioè i dati di fatto. Azzardare giudizi sul presente non rientra nelle prerogative, a meno che non si organizzi un dibattito dove tutte le parti sono rappresentate. L'istruzione e l'educazione sono sacre perché garantiscono il progresso nella continuità e creano il senso della comunità in cui siamo inseriti. Ma possono avere anche il risultato opposto, quando sono fortemente sbilanciate, cosa che accade troppo spesso. Piegare la storia alle esigenze della propaganda è un retaggio della vecchia egemonia culturale di sinistra. Zavorra.

Però pericolosa perché contribuisce, con l'inganno ideologico, a crescere falsi ribelli o se preferite utili idioti. Quelli che credono di manifestare per la libertà ma in realtà si battono per tappare la bocca ai "fascisti", vale a dire a chi non la pensa come loro.

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