Battesimo di fuoco per il "dragone" J-10: così la Cina testa i jet contro l’Occidente

Musica per le orecchie della Chengdu Aircraft Corporation (CAC), il colosso cinese che ha sfornato il caccia e che ha visto le sue azioni salire del 40% in un un paio di giorni

Battesimo di fuoco per il "dragone" J-10: così la Cina testa i jet contro l’Occidente
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La Cina battezzava il suo aereo da combattimento J-10 "Vigorous Dragon" esattamente 27 anni fa. Il primo volo in assoluto? Il 23 marzo 1998. Il primo impiego in un combattimento? Pochi giorni fa, nei cieli del Kashmir, nel bel mezzo del durissimo confronto militare tra India e Pakistan. Già, perché il J-10 è stato acquistato da Islamabad nella variante J-10C e usato per colpire i caccia di Delhi. Risultato: tre aerei nemici distrutti, tra cui un jet Rafale di fabbricazione cinese francese. Musica per le orecchie della Chengdu Aircraft Corporation (CAC), il colosso cinese che ha sfornato il caccia e che ha visto le sue azioni salire del 40% in un un paio di giorni.

La Cina prende appunti

Come ha spiegato il Financial Times, lo scorso 7 maggio i diplomatici cinesi a Islamabad si trovavano nella sede del ministero degli Esteri del Pakistan impegnati a studiare attentamente i risultati del primo scontro tra i moderni aerei da guerra J-10, dotati di missili e radar mai testati in battaglia, e l'avanzato hardware occidentale schierato dall'India. Già, perché mentre India e Pakistan rischiano di essere coinvolte nella loro più profonda crisi degli ultimi decenni, il conflitto si sta trasformando in un banco di prova degli equipaggiamenti militari. Da un lato troviamo quelli cinesi che foraggiano l'esercito pakistano; dall'altro quelli dell'alleanza occidentale guidata dagli Stati Uniti che affollano gli arsenali di Delhi (insieme, a dire il vero, a qualche prodotto made in Russia).

I numeri dello Stockholm Peace Research Institute e dell'International Institute for Strategic Studies sono emblematici: circa l'81% dell'equipaggiamento militare del Pakistan proviene dalla Cina, compresi più della metà dei suoi 400 aerei da combattimento e da attacco al suolo.

"A parte la cooperazione sulle armi nucleari e sui missili balistici, gran parte di ciò che la Cina forniva in passato era materiale di fascia bassa: carri armati, artiglieria, armi leggere. Adesso però il Pakistan sta diventando una vetrina per alcune delle nuove capacità della Cina", ha spiegato Andrew Small, analista della German Marshall Foundation. Il punto focale, insomma, è che per la prima volta l'equipaggiamento militare cinese viene messo alla prova contro quello occidentale di prima qualità.

Il battesimo di fuoco del caccia J-10

Anche le scaramucce brevi, come quelle che India e Pakistan hanno combattuto regolarmente, hanno uno scopo unico: servono ad analizzare dati. Gli addetti alla difesa dei Paesi occidentali stavano aspettando "con impazienza" che l'India condividesse il radar e le firme elettroniche del J-10C in modalità combattimento, in modo da poter puntare le loro difese aeree su di esso, ha spiegato una fonte al FT.

Analogamente, per la Cina, questo scontro non è stato solo un test per l'aereo, ma anche per il sofisticato sistema radar – chiamato array a scansione elettronica attiva – montato nella parte anteriore del caccia. Il combattimento ha messo alla prova la sua capacità non solo di individuare le minacce, ma anche di contribuire a guidare i missili.

Se il test dei J-10 è stato superato a pieni voti, diverso è il discorso relativo alle difese aeree pakistane.

Il successo dei missili indiani (molti dei quali, a quanto pare, missili francesi SCALP a lungo raggio) nel colpire i loro obiettivi ha dimostrato sia la debolezza che la scarsità delle difese di Islamabad, che impiega i sistemi HQ-9 cinesi (indietro di una generazione rispetto alla sofisticazione degli S-400 russi).

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