"Negazionisti". Gli eco talebani all'assalto: se piove è colpa della Meloni

Attacchi gratuiti contro l'esecutivo da parte di Pd, M5S e Verdi. I giallorossi non aspettano nemmeno la conta delle vittime e dei danni dei nubifragi per speculare contro il centrodestra

"Negazionisti". Gli eco talebani all'assalto: se piove è colpa della Meloni

Il maltempo che ha flagellato nelle ultimissime il Nord Italia ha creato sicuramente molti disagi: nubifragi, grandinate e raffiche di vento hanno provocato allagamenti, la caduta di centinaia di alberi - a Milano e non solo - nonché la morte di almeno due persone. Di contro, il Sud fa i conti con temperature eccezionali e incendi che hanno riguardato i dintorni dell'aeroporto di Palermo. Soccorritori e vigili del fuoco sono ancora all'opera in queste ore per cercare di combattere l'emergenza che ha causato danni e feriti, si sta facendo la conta dei danni e dei feriti, si sta per istituire lo stato d'emergenza, ma c'è chi già specula contro il governo in maniera vergognosa sulle catastrofi atmosferiche, accusandolo di non avere fatto nulla per evitare questa situazione disastrosa. Quasi come se Giorgia Meloni e i suoi ministri potessero fermare le piogge intense con la sola forza del pensiero o l'imposizione delle mani.

Bonelli prosegue nel suo solito refrain

Fuor di battuta, l'intento da parte di alcuni esponenti dell’opposizione è quello di accusare l'esecutivo di centrodestra di essere sostanzialmente "negazionista" per il fatto non riconoscere l'esistenza dei cambiamenti climatici. In prima fila, ca va sans dire, è presente Angelo Bonelli. Neanche il tempo che i nubifragi restituiscano un po' pace ai cittadini martoriati da una lunga e spaventosa notte sotto la grandine, che il leader dei Verdi si mette a strillare contro il centrodestra: "A questo punto è assolutamente inammissibile il protrarsi dell'atteggiamento propagandistico di questo governo evidentemente negazionista. E ora di dire basta alle fake news e alla serie di no rispetto alla crisi climatica".

Il diktat di Bonelli è chiaro: Giorgia Meloni metta "uno stop deciso a questo tipo di atteggiamento e di cambiare immediatamente strategia, perché è chiaro che contrastare la crisi climatica è una questione di sicurezza nazionale". E poi ancora: "Se avessimo agito in tempo, se avessimo adottato politiche responsabili, avremmo potuto prevenire, o almeno limitare, disastri come quello dell'Emilia-Romagna, le trombe d'aria in Lombardia e Veneto, le violentissime grandinate in Friuli-Venezia Giulia, gli incendi in Sicilia. Invece no. Il governo italiano è ostinatamente fermo su una politica che alimenta le cause della crisi climatica". Ecco, è il governo Meloni ad alimentare il maltempo. Se al suo posto fosse stato ancora in carica un governo di sinistra, non ci sarebbero state queste tragedie.

Il termine "negazionista" usato da Pd e M5s

Il Movimento Cinque Stelle si accoda volentieri a questa strumentalizzazione politica e, tramite le parole dell'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa, pressa il governo affinché "metta questa emergenza al primo posto, davvero con scelte coraggiose e ferme" perché si deve smettere "di dare voce a chi nega che esista il cambiamento climatico". Tutta colpa del governo, quindi, che in dieci mesi avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi ambientali e climatici che imperversano da decenni. Naturalmente, poi, non è nemmeno vero che il governo Meloni abbia mai negato i cambiamenti climatici; semmai sono state contestate alcune formule adottate dall'Europa che, apparse superficialmente come soluzioni a favore dell'ambiente, spesso si sono rivelate inefficienti o addirittura dannose perché avrebbero messo in ginocchio interi settori produttivi del nostro Paese. Nonostante questo, Sandro Ruotolo, responsabile dell'informazione della segreteria del Partito Democratico e fedelissimo della Schlein, riesce addirittura nel capolavoro di associare due questioni diversissime tra loro pur di continuare a utilizzare il solito banalissimo epiteto di "negazionista"; questa volta direttamente al presidente del Consiglio.

Sul salario minimo, afferma l'ex braccio destro in tv di Santoro, "Giorgia Meloni ha il dubbio che rischia di creare problemi. Per fugare ogni dubbio la presidente Meloni potrebbe chiedere a tutti i suoi colleghi europei che nei loro paesi applicano questa misura di civiltà. Non può non sapere che da noi esiste il lavoro povero, che l'Istat lo quantifica in 3,5 milioni di lavoratori. Non può essere negazionista anche su questo tema sociale". La premier, dunque sarebbe affetta da un doppio "negazionismo"; auspicando - per quanto riguarda il secondo aspetto - che Ruotolo si rivolgesse perlomeno a quello climatico, senza insinuare null’altro di più inquietante. Infine, a completare la collezione di sciocchezze giallorosse, ecco il "brillantissimo" intervento di Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, questa volta a proposito di quello che è successo in Sicilia: "Palermo e provincia avvolte dal fuoco. Mancano prevenzione e Canadair. Spendiamo 4 miliardi per carri armati Leopard, con stessa cifra si comprano circa 120 canadair. Mandiamo i carri armati in Sicilia?".

A parte il fatto che le forti raffiche di vento non permettono l'uso dei canadair nella lotta contro gli incendi, ma questo messaggio - da solo - spiega meglio di mille discorsi i motivi per cui la sinistra italiana sia in crisi totale da un bel decennio abbondante.

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