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I Verdi si tirano i piatti tra loro, l'ex grillina guida la "fronda" anti-Bonelli

Eleonora Evi denuncia "difficoltà sul piano politico e organizzativo" del partito ecologista: non è esclusa la scissione, che praticamente sarebbe una scissione dell'atomo

I Verdi si tirano i piatti tra loro, l'ex grillina guida la "fronda" anti-Bonelli

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I Verdi si tirano i piatti tra loro, l'ex grillina guida la "fronda" anti-Bonelli

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È proprio il caso di dirlo, anche se il rischio di cadere in contraddizione è seriamente concreto: nel partito ecologista dei Verdi tira una brutta aria. Tutta colpa delle sceneggiate istrioniche di Angelo Bonelli, a causa delle quali gli stessi esponenti politici ambientalisti si sono definitivamente stufati. Le più recenti folli esternazioni patetiche del segretario del movimento europeo verde con meno voti di tutta Europa - come la proposta di inserire il reato di "negazionismo dei cambiamenti climatici" - non solo non convincono gli elettori, ma ora gli costano pure le bordate scagliate dal proprio interno.

Eleonora Evi, l'ex europarlamentare grillina ora diventata capa di un ammutinamento tutto eco-talebano, spacca l'intero partito lamentandosi con Bonelli: gli vengono manifestate tutte "le difficoltà che Europa Verde incontra sul piano politico e organizzativo" che sono spesso motivi "di mortificazione delle aspirazioni e delle ambizioni sia del gruppo dirigente locale, non coinvolto come vorrebbe nella vita del partito; sia di tanti che, pur avendo una grande sensibilità sui temi 'green', non riescono a sentirsi rappresentati dal nostro soggetto politico".

Eleonora Evi pronta a prendersi la scena

Sono addirittura i temi quelli in cui sono emerse sensibilità diverse, come del resto è stato dimostrato dal voto sulla maternità surrogata dove sia Partito Democratico, sia l'Allenanza Verdi e Sinistra sono andati in ordine sparso. Ma non basta, perché varie fazioni si sono costituite anche a livello locale. A Milano, per esempio, Carlo Monguzzi (storico consigliere comunale ambientalista) contesta apertamente l'assessore del suo stesso partito, Elena Grandi. Spostandoci di qualche chilometro, a Brescia, esistono poi due pezzi di Verdi si sono auto-trascinati reciprocamente in tribunale.

Senza dimenticare che, alle ultime regionali in Lazio, Europa Verde e Sinistra italiana si divisero per puntare entrambi su due cavalli perdenti: Fratoianni andò con il Movimento Cinque Stelle, Bonelli appoggiò invece il candidato di Pd e Terzo polo, Alessio D'Amato. Non esattamente un'unità d'intenti. Adesso Evi, ora deputata con Avs, è diventata il megafono anti-Bonelli e sottolinea lo scarso coinvolgimento all'interno del minuscolo gruppo parlamentare. Praticamente una scissione dell'atomo.

I siluri contro Bonelli

Ecco, quindi, la comica finale. Eleonora Evi immagina praticamente una specie di Pd riprodotto in fotogrammi microscopici, visto che ha fatto sapere di avere inoltrato a Bonelli la richiesta di dare vita a una sorta di percorso costituente che possa portare a "primarie aperte e trasparenti a tutti". Una mossa chiara per fare fuori il segretario ultrà ambientalista. L'elemento più "esilarante" è che lui ci sta. "Per me va bene, non ci sono problemi, ma bisogna prima cambiare lo statuto". Così Bonelli lancia il congresso "a luglio 2024" e illustra quello che dovrà essere l'obiettivo del partito: "Bisogna costruire partendo da Avs, un'alleanza eco-sociale per il clima e la democrazia. Che sappia costruire alternativa alla destra ultra sovranista e negazionista guidata da Giorgia Meloni. Un'alleanza per le Europee - afferma all'HuffPost - che parta da alleanza verdi e sinistra per arrivare a possibile liste civiche che tenga dentro le esperienze nate a livello locale". Roba da tenersi forte, proprio.

In ogni caso, ci sarà da fare i conti con la corrente guidata dalla Evi che invece avrebbe tutti altri obiettivi: "Portare il soggetto politico più ambientalista dell'emiciclo parlamentare nella sua dimora storica: il Movimento grillino e sempre più ultraprogressista di Giuseppe Conte". Per dire.

Di questo passo, il rischio per la Evi - ma naturalmente ci si augura proprio di no - è che a breve potrebbe finire in tribunale per rispondere di un reato "gravissimo": quello di negazionismo contro Bonelli.

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