"Un passo indietro? Non ci penso nemmeno". Santanchè mette a tacere le opposizioni

La ministra del Turismo smentisce categoricamente le sue dimissioni dal governo e promette: "Mi arricchirò con le querele"

"Un passo indietro? Non ci penso nemmeno". Santanchè mette a tacere le opposizioni
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Una settimana dopo la sua informativa al Senato, Daniela Santanchè torna nuovamente a parlare pubblicamente dell'inchiesta giornalistica che l'ha investita riguardo a presunte irregolarità mentre amministrava alcune sue società. La ministra del Turismo rimane assolutamente ferma sulla propria posizione che aveva già espresso lo scorso 5 luglio nell'Aula di Palazzo Madama. "Fare un passo indietro? Non ci penso minimamente. Non capisco per quale motivo. A oggi non ho ricevuto nessun avviso di garanzia e sono assolutamente tranquilla. Sono tante le cose da fare".

"Vado avanti, nessuna accusa ricevuta come ministro"

Intanto, però, proseguono gli attacchi politici. Ancora in tutti questi giorni, infatti, le opposizioni continuano a invocare l'intervento di Giorgia Meloni per allontanare dall'esecutivo l'esponente di Fratelli d’Italia e presto verrà calendarizzata la mozione di sfiducia presentata in Parlamento dal Movimento 5 Stelle. Ma Santanchè andrà comunque avanti con il proprio incarico di governo, come annunciato oggi parlando al convegno di Confagricoltura: "Sono tranquilla, mi arricchirò con le querele e chiederemo il risarcimento danni. Raccoglierò i soldi e poi darò tutto ai bisognosi - afferma ribadendo che si rivolgerà nelle sedi competenti per difendersi dalle accuse che le sono arrivate da diversi articoli di giornale -. Alcuni giornali scrivono delle grandi bugie e per questo faremo la nostra querela e chiederemo il nostro risarcimento danni. Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male - ha aggiunto Santanchè - Io vado avanti. Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro".

La posizione della Meloni

Sull'inchiesta giudiziaria che riguarda Daniela Santanchè, aveva parlato ieri anche Giorgia Meloni subito dopo la conclusione del vertice Nato a Vilnius, in Lituania. Il presidente del Consiglio aveva dichiarato che "l'anomalia sta nel fatto che non le viene notificata l'indagine ma a un quotidiano nel giorno in cui lei è andata a riferire in aula: non è una cosa normale". In sintesi, "sul piano della procura qualcosa non funziona", aveva detto ancora la premier.

"Quando la questione diventa politica perché un ministro si trova su un quotidiano un'indagine che non le è stata notificata, peraltro su un quotidiano di un imprenditore che non è in grado di fare la morale sui debiti, io segnalo che c'è un difetto di procedura". La questione del ministro del Turismo "riguarda il suo ruolo di imprenditore, non di ministro". In ogni caso "un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro".

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