Interni

"Non basta". L'ossessione del Pd sul 25 aprile della Meloni

Sinistra disco rotto. Boccia torna a chiedere parole chiare sull'antifascismo. Ma la Meloni è già stata già chiara e inequivocabile sulla Festa della Liberazione

"Non basta". L'ossessione del Pd sul 25 aprile della Meloni

Calendario alla mano, il 25 aprile è passato da un bel pezzo. Eppure c'è qualcuno a sinistra che, ostinatamente, continua a premere sull'atteggiamento di Giorgia Meloni nei confronti nella Festa della Liberazione. Non sono evidentemente bastati tutte le nette prese di posizione di distacco da parte del presidente del Consiglio sul tema del fascismo, culminate proprio nel 78° anniversario della ricorrenza con la lettera inviata al Corriere della Sera: in tale missiva la premier aveva auspicato che che la ricorrenza potesse rappresentare un momento di "ritrovata concordia nazionale". Un augurio accompagnato da una sottolineatura doverosa: ormai da anni i partiti che rappresentano la destra in Parlamento "hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo". Nei fatti, con il 25 aprile 1945 è stato possibile affermare i valori democratici "che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana".

Più chiaro e netto di così era veramente impossibile chiedere. Eppure, dieci giorni dopo quella giornata, a Francesco Boccia non basta ancora. Ospite dell’ultima puntata di Piazzapulita, l'ex ministro degli Affari regionali e delle Autonomie nel governo Conte bis non si è voluto sfuggire l'opportunità di attaccare la Meloni, a suo dire troppo "tenera" sull'antifascismo. Nonostante il tema di quel blocco fosse tutt'altro (ovvero il decreto Lavoro e l'abolizione del reddito di cittadinanza), Boccia si è dimostrato desideroso di tornare inopinatamente e capziosamente sul punto. "Il 25 aprile è la Festa della Liberazione, non della libertà. E sono questi piccoli dettaglia che fanno la differenza: tra chi, rappresentando le istituzioni, dovrebbe sentire proprio in quella giornata il sentimento interiore di rappresentare davvero tutti".

Poi, arriva il culmine: "La destra non riesce a fare l’ultimo passo: cioè quello di dire di essere tutti antifascisti". A questo punto interviene la giornalista Annalisa Chirico, che ricorda al deputato del Partito Democratico che Giorgia Meloni ha parlato espressamente di incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo”. Ma Boccia è irremovibile: "Non basta!". Insomma: le analisi del sangue per esaminare il tasso di antifascismo presente nei partiti di centrodestra non finisce mai. Flavio Tosi, di Forza Italia, presente al dibattito in collegamento, replica alle parole dell’esponente dem facendo notare come "la posizione sul 25 aprile e 1° maggio agli italiani non interessa più". Per il parlamentare di Forza Italia agli elettori risulta più importante "pagare meno tasse, avere uno stipendio più alto, tenere ferma l'inflazione, creare ricchezza".

Una frase che ha messo subito a tacere ogni tipo di discussione.

Commenti