Nuove frontiere

"L'intelligenza artificiale può leggere i nostri pensieri"

Si allarga la sperimentazione sull'Intelligenza Artificiale. Un recente studio ha dimostrato che può arrivare a leggere il pensiero umano

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È ormai da tempo che l'Intelligenza Artificiale è in tutto il mondo al centro della notizia, ma anche delle preoccupazioni. Tra chi la trova rivoluzionaria, e chi teme conseguenze catastrofiche, citando il romanzo distopico 1984 di George Orwell, la verità è che questo strumento sembra ormai impossibile da fermare. L'ultimo esperimento, condotto da alcuni scienziati dell'università del Texas ad Austin, è l'esempio più eclatante per comprendere fino dove ci si è spinti in poco tempo. Addirittura alla possibilità di leggere il pensiero umano.

Per la prima volta in assoluto i ricercatori hanno realizzato utilizzando Gpt1, precursore del più avanzato sistema di Intelligenza Artificiale chiamato ChatGpt, un "decodificatore semantico", per riuscire a tradurre in testo alcune immagini scannerizzate dal cervello umano, riuscendo a comprendere cosa sta pensando una persona. Il sistema descritto sulla rivista Nature Neuroscience, funziona attraverso l’utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale, che misura l’attività cerebrale del soggetto.

Nello studio era stato chiesto ai volontari di leggere audiolibri o ascoltare musica, sempre all'interno della risonanza magnetica, e dopo 16 ore il sistema Gpt1, è riuscito a decodificare i loro pensieri. Siamo ancora in territorio embrionale di questa sperimentazione, ma è indubbio che questo ulteriore passo avanti solleva grandi timori per la privacy personale e non solo. Anche perché al momento nessuna legge è in grado di "gestire" ma soprattutto garantire la libertà d'espressione e di pensiero, rispetto a questo tipo di intromissione.

Al momento, si è trattato di uno studio su alcuni volontari, ma in futuro, e forse non troppo lontano, questo potrebbe accadere anche contro la nostra volontà con conseguenze inimmaginabili. Per fare un esempio di cosa il macchinario sia riuscito a decodificare, un volontario ha raccontato una parte del test: “Mi sono alzato dal materasso e ho premuto la faccia contro il vetro delle finestre della camera da letto, aspettandomi di vedere occhi che mi guardavano a loro volta ma invece ho trovato soltanto le tenebre”.

Il computer ha tradotto questo pensiero con: “Ho continuato a camminare fino alla finestra e ho aperto il vetro e ho guardato fuori ma non ho visto niente, ho guardato ancora e non ho visto niente”, praticamente decodificando alla perfezione il pensiero del volontario, anche se non parola per parola. Questo non è l'unico esperimento, anche Elon Musk, che qualche mese fa aveva sollevato timori proprio sull'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, sta sviluppando una sorta di chip che può essere impiantato nel cervello allo stesso scopo.

I timori degli scienziati

Mentre il responsabile dell'esperimento ha assicurato che: "Prendiamo molto sul serio le preoccupazioni che possa essere utilizzato per scopi negativi e abbiamo lavorato per evitarlo. Vogliamo assicurarci che le persone utilizzino questi tipi di tecnologie solo quando lo desiderano e che ciò li aiuti", alcuni studiosi dell'università di Oxford, chiedono a gran voce la creazione di apposite leggi per difendere “Il diritto a interferenze non consensuali con la mente degli individui”.

Nel frattempo però le sperimentazioni in questo campo stanno andando avanti.

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