Sanremo 2020

Sanremo, dietrofront della Rai: anche Rula Jebreal al Festival

Dopo le polemiche, la giornalista naturalizzata italiana saraà sul palco con Amadeus a parlare di violenza sulle donne

Sanremo, dietrofront della Rai: anche Rula Jebreal al Festival

Alla fine Rula Jebreal sarà una delle dieci donne che saliranno sul palco dell'Ariston per il festival di Sanremo. Nonostante le polemiche che hanno accompagnato quella che finora era solo un'ipotesi, arriva l'ufficialità dopo che l'ad Rai, Fabrizio Salini ha incontrato la direttice di RaiUno, Teresa De Santis, e il conduttore Amadeus.

La voce di un dietrofront era già circolata stamattina. Ma da viale Mazzini era arrivato un requisito: che la giornalista e scrittrice palestinese con cittadinanza israeliana e italiana non andasse a parlare di politica ma solo della questione femminile. E difatti - assicurano ora - la Jebreal porterà al Festival un monologo contro la violenza sulle donne. Resta però da definire la serata durante la quale parteciperà.

La sinistra già esulta: "Più che un dietrofront, la presenza di Rula Jebreal è un positivo passo avanti", scrive Valeria Fedeli (Pd) su Twitter, "Bene RaiUno per una scelta che porterà contenuti importanti, competenza e qualità, non solo musicale, all'evento più popolare della tv italiana".

Le polemiche erano scoppiate a fine 2019, quando si era iniziato a parlare di lei come valletta "outsider". Ma soprattutto dopo che sembrava volesse portare all'Ariston Michelle Obama. La Rai aveva quindi frenato e la sinistra - renziani in primis - era insorta. Lei stessa, in un'intervista a Repubblica, aveva parlato di censura. Sul caso era intrervenuto pure Matteo Salvini, che - pur negando il suo coinvolgimento nell'esclusione della giornalista - aveva sottolineato come il Festival non sia il posto adatto per fare comizi.

Ora però la conferma. Della presenza della giornalista, ma anche del fatto che non c'è Sanremo senza polemica. Del resto,

html" target="_blank" data-ga4-click-event-target="internal" rel="noopener">come spiega oggi Marco Zucchetti su ilGiornale in edicola, se non piace si può sempre cambiare canale.

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