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"La Ferrari non ha niente a che fare con l'automotive. La grandissima forza della Ferrari è che non soffre dello stesso tipo di malattia cronica dell'industria dell'auto. E' un altro tipo di business" e il titolo "verrà trattato così dai mercati". Lo ha spiegato Sergio Marchionne, a.d. di Fca e presidente di Ferrari, durante la conferenza stampa per la prima quotazione del Cavallino a Piazza Affari. Marchionne ha più volte insistito sull'idea che Maranello debba essere considerato come un marchio del lusso

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Marchionne: "I mercati non tratteranno il Cavallino come automotive"

Questa mattina la Ferrari ha debuttato in Borsa a Piazza Affari, in un Palazzo Mezzanotte addobbato con i colori del cavallino. Fuori dal Palazzo gli stendardi della Rossa. Davanti all'ingresso, il bolide della Formula 1 e una quindicina di auto di lusso. Il premier Matteo Renzi, al suo arrivo, è stato accolto dal presidente di Fca, John Elkann, dal presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, dall'amministratore delegato della Rossa, Amedeo Felisa, da Pietro Ferrari, nipote di Enzo, e dal team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene

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Ferrari debutta in Borsa: Piazza Affari si tinge di rosso

Debutto in Borsa a Piazza Affari per la Ferrari, che ha completato la separazione della attività dal gruppo FCA e ha aperto a 43 euro per azione. Nel primo semestre, inoltre verrà emesso un bond, come ha confermato il presidente Marchionne. Sergio Marchionne ha voluto ringraziare il premier Matteo Renzi per la sua presenza e “per quello che sta facendo per il Paese". Il presidente del Consiglio ha sottolineato l'importanza della quotazione in Borsa per l'intero Paese e ha sottolineato come il 2106 debba essere l'anno il cui l'Italia smetterà “di recuperare i ritardi” e si metterà a correre

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Ferrari debutta a Piazza Affari con Renzi e Marchionne

E' il giorno del Cavallino rampante a Wall Street e al suo debutto Ferrari non poteva sperare in meglio. Ad aprire la giornata di contrattazioni alla Borsa di New York è stato il presidente di Ferrari Sergio Marchionne, che ha suonato la campanella insieme all'amministratore delegato di Maranello, Amedeo Felisa. Di fianco a loro, ad applaudire sul palco che si affaccia sul floor di Wall Street anche il presidente di Fca, John Elkann. Dopo qualche minuto dall'apertura, le azioni del Cavallino con il simbolo 'RACE' hanno fatto prezzo a 60 dollari, segnando un rialzo del 15% rispetto al prezzo di Ipo fissato a 52 dollari per azione. Fiat Chrysler Automobiles ha raccolto 893 milioni di dollari dall'offerta di 17,2 milioni di azioni di Ferrari a 52 dollari ciascuna, corrispondente alla forbice del prezzo di Ipo. Maranello ha debuttato quindi A Wall Street con un valore di mercato di 9,8 miliardi di dollari. Marchionne, intercettato da Class Nbc sul floor di Wall Street ha confermato l'intenzione di quotarsi anche alla Borsa di Milano entro gennaio 2016. "Speriamo - ha detto il presidente - di poter fare un regalo ai nostri soci alla Befana"

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Ferrari debutta a Wall Street: Marchionne apre gli scambi

Nasce a Milano la nuova sede di Garage Italia Customs presso l'ex stazione di servizio Agip di piazzale Accursio. Il progetto è stato messo in piedi da Lapo Elkann insieme ai soci di Garage Italia Customs: una sorta di 'sartoria' dell'automobile che intende anche riqualificare uno dei luoghi simbolo di Milano. Non solo artigiani in grado di personalizzare ogni tipo di veicolo secondo le esigenze di cliente, ma anche un luogo di incontro dove troverà spazio anche lo chef stellato Carlo Cracco. Un luogo, ha spiegato in conferenza stampa Lapo Elkann, indossando una tuta da meccanico, dove si incontreranno tradizione e innovazione per offrire ai clienti una vera e propria esperienza personalizzata. L'edificio sarà ristrutturato su progetto dell'architetto Michele De Lucchi, al piano terra ci sarà il garage dove gli artigiani lavoreranno su auto, moto e barche, e al piano superiore il ristorante affidato allo chef Cracco

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Lapo Elkann presenta la nuova sede milanese di Garage Italia Customs

Rcs Mediagroup ha ceduto l'intera partecipazione detenuta in Rcs Libri Spa ad Arnoldo Mondadori Editore Spa per 127,5 milioni di euro. La decisione è arrivata nel consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup, riunitosi ieri sotto la presidenza di Maurizio Costa, in cui l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane ha proceduto alla firma del contratto. Nell'operazione non è compresa la Adelphi. Oggi la presidente del Gruppo Mondadori Marina Berlusconi ha commentato l'operazione spiegando di esserne “particolarmente orgogliosi”. “Un rilevante investimento – ha aggiunto - da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro. La Mondadori, di cui la mia famiglia è l'editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità"

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Rcs Libri, Marina Berlusconi: "Orgogliosi dell'acquisizione"
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