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Arriva l’atteso oro nei 200 metri di Usain Bolt, ma non il «promesso» record mondiale, che resta quel 19.19 da lui timbrato ai Mondiali di Berlino 2009. Il giamaicano parte bene e come di consueto inizia una gara a parte già ai 100. Chiude a 19.78, lo stesso tempo delle semifinali. Al traguardo, però, Bolt ha un gesto di stizza. Non è felice della propria prestazione, pur avendo conquistato il secondo oro a Rio2016. Lo segue, come nella semifinale di ieri, il canadese De Grasse argento con 20.08. Bronzo disputatissimo e assegnato al fotofinish al francese Lemaitre (20.12, stesso tempo del britannico Adam Gemili). Prima della finale cade un pò di pioggia all’Engenhao, ma dopo c’è spazio solo per la festa. Bolt si avvolge nella bandiera della Giamaica e poi manda in delirio il pubblico brasiliano alzando al cielo anche quella verde-oro. Scatta una sequenza di musica reggae, Bolt si concede per i selfie di fine gara e infine bacia la pista che lo avvicina al triple triple, mentre dagli spalti si grida il suo nome. Intanto il giamaicano diventa il primo atleta olimpico ad aggiudicarsi il triple double, tre volte oro nei 100 e 200 a Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016.

Redazione
L'arrivo di Bolt nella finale dei 200 m

David Katoatau si è piazzato al 14esimo posto nella gara di sollevamento pesi, ma ha sicuramente vinto l'oro della simpatia. Dopo aver alzato i 349 kg che gli hanno permesso di piazzarsi nella classifica finale della gara olimpica, David si è esibito in un balletto particolare che ha fatto esplodere il palazzetto dello sport. Tanti applausi per lui che dopo la gara ha spiegato: "L'ho fatto per il mio paese". Katoatau gareggia ai Giochi per Kiribati, stato insulare dell'Oceania sconosciuto ai più. "La maggior parte delle persone non sa dove si trovi Kiribati", ha detto. "Voglio che la gente sappia di più su di noi, quindi utilizzo il mio sport e i miei balletti per mostrarci al mondo". L'isola è spesso soggetta ad alluvioni e il cambiamento climatico incide sulla sua superficie più che in altre zone del pianeta.

Daniele Eboli
Ultimo nel sollevamento pesi, ma l'esultanza è da oro

Novanta minuti e l'Inghilterra è già pazza di Antonio Conte. Il modo di stare in panchina, l'esultanza sfrenata dopo ogni gol e l'intensità dello sguardo nel guidare i suoi giocatori in campo non sono passati inosservati. "Fire Ant" (Antonio di Fuoco, ndr) lo ha definito il Sun, un "entertainer" è invece la definizione del Daily Mirror dell'ex ct della Nazionale. C'è anche chio non ha perdonato a Conte qualche "parolaccia" in italiano durante la partita, come il Guardian. Ma in linea di massima l'esordio del neo managar del Chelsea ha già lasciato il segno. "Ogni manager quando arriva in un nuovo club cerca di portare la sua filosofia di gioco", ha dichiarato Conte ai media inglesi dopo la partita vinta contro il West Ham.

Franco Grilli
Il Chelsea vince al 90°: Conte si scatena
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