Con la sindrome del fratello minore della F1 e alla ricerca ossessiva dello show, anche là dove lo spettacolo già c'era, il motomondo si è dimenticato che due ruote non sono quattro

Con la sindrome del fratello minore della F1 e alla ricerca ossessiva dello show, anche là dove lo spettacolo già c'era, il motomondo si è dimenticato che due ruote non sono quattro
In un simile momento bisognerebbe stringersi attorno al malato. La Ferrari F1
La Ferrari ha vinto il mondiale delle presentazioni. Macchina vera, non i rendering taroccati delle altre, operazione coraggiosa, guardatela pure, non temiamo i copioni
Prove, fisio, nutrizionisti. I meccanici come una squadra di calcio
Per la prima volta da decenni, forse da sempre, la Scuderia Ferrari è in mano a uno che non ha nulla da perdere e sorride, sorride sempre.
Se Lionel Messi è il re del mondo, se il suo è il piede di Dio come l'abbiamo celebrato inebriati dalla partita più bella di sempre, allora mettiamoci il cuore in pace
È ufficiale: "Un onore, non vedo l'ora, la Rossa è l'apice". E Mercedes ironizza
C'è una profonda differenza nel modo repentino in cui John Elkann, dopo aver meditato mesi, nello spazio di nemmeno ventiquattro ore ha messo mano ai vertici dei due gioielli sportivi di famiglia
L'attenzione all'improvviso destata sul motomondiale grazie alla meravigliosa rimonta iridata di Pecco Bagnaia e della Ducati mondiale costruttori, ha acceso riflettori che durante la stagione erano rimasti colpevolmente spenti