Controffensiva delle forze leali a Gheddafi nell’est del Paese, finora saldamente in mano ai ribelli. Il raìs torna a mostrarsi in pubblico: "Caverei gli occhi a chi ha provocato la rivolta". Intanto il Tribunale penale internazionale apre un'inchiesta sui crimini commessi in Libia dal 15 febbraio scorso. Una ong: 6mila morti sino ad ora
Emergenza: 140mila profughi ai confini. Il governo italiano dà il via a una missione umanitaria in Tunisia. Frattini: "Basi disponibili per la no fly zone". La Clinton: "Processare Gheddafi per l'attentato a Lockerbie"
In Libia gli immigrati dell’Africa nera, lavoratori regolari o clandestini in attesa di imbarcarsi per l’Europa, sono perseguitati. Si sentono in pericolo e cercano di lasciare il Paese al più presto
La Corte penale internazionale ha deciso di indagare sulle violenze. Anche l'Ue adotta le sanzioni. La Clinton: "Nessun intervento navale imminente". Il Colonnello: "Esilio? Nessuno lascia il proprio Paese". E il Rais chiede a ex capo 007 di trattare con i ribelli. Viaggio ad Al Zawia, tra ribelli e irriducibili
Un reportage dal nostro inviato in Libia dalla città a 40 chilometri da Tripoli. E' in mano ai rivoltosi da sabato. In piazza hanno scavato dieci fosse per seppellire i caduti. Dagli Usa la Clinton offre il massimo sostegno per far cadere Gheddafi. il Colonnello promette: "La battaglia continua"
La battaglia si sposta (video). Ieri il Colonnello è riapparso e ha arringato la folla (video). Gli Usa firmano le sanzioni contro il regime. La Nato: "Pronti per ogni eventualità". Berlusconi: "L'Italia non può restare spettatori". La casa Bianca chiede che il raìs lasci. Città e pozzi di petrolio: chi li controlla. Segui la cronaca in DIRETTA VIDEO
La battaglia si sposta nella capitale: violenze dei miliziani sui civili (GUARDA IL VIDEO). Ieri il Colonnello è riapparso e ha arringato la folla dei suoi fedelissimi. (GUARDA IL VIDEO). La Nato: "Pronti per ogni eventualità". I media: Libia tra miliziani bambini e armi chimiche. Segui la cronaca in DIRETTA VIDEO
Cinque miliziani hanno fermato due macchine con 8 giornalisti italiani a bordo sulla strada che dall'aeroporto arriva al centro. Tanti "bianchi" tutti assieme, in questi giorni di tensione, hanno sollevato sospetti. Imbracciando i kalashnikov si sono messi a frugare cercando forse delle armi. E hanno malmenato Fabrizio Caccia, inviato del Corriere
Il retroscena: i miliziani qaidisti redici dall'Afghanistan avevano accumulato veri e propri arsenali segreti
