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Malattie infiammatorie intestinali: cause, sintomi e trattamento

L'incidenza globale delle malattie infiammatorie intestinali negli ultimi 30 anni è aumentata dell'85%

Malattie infiammatorie intestinali: cause, sintomi e trattamento

Le malattie infiammatorie intestinali (in inglese inflammatory bowel disease-IBD) sono due patologie a carattere flogistico. La rettocolite ulcerosa interessa principalmente l'intestino crasso. Il morbo di Crohn, invece, può colpire qualsiasi tratto dell'apparato digerente.

Purtroppo la loro incidenza a livello globale negli ultimi 30 anni è aumentata dell'85%, complici le variazioni nello stile di vita e nell'alimentazione. In Italia si stima che ci siano 250mila pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali. Di questi circa il 60% soffre di rettocolite ulcerosa e il restante 40% del morbo di Crohn.

Tali disturbi tendono ad esordire in età giovanile, con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita. Basti infatti pensare che in oltre il 40% dei malati si riscontrano anche manifestazioni extraintestinali, come l'artrite e le flogosi dell'occhio, delle vie biliari e del fegato.

I sintomi che possono far pensare alle malattie infiammatorie intestinali non devono mai essere trascurati. Scopriamo, dunque, insieme quali sono i campanelli d'allarme, ma anche le cause alla base degli stessi.

La rettocolite ulcerosa

La rettocolite ulcerosa è una patologia infiammatoria che colpisce l'intestino crasso, solitamente il retto, ma può estendendersi a tutto il colon. La flogosi provoca delle lesioni ulcerose che sono responsabili della sintomatologia. Tuttavia, a differenza del morbo di Chron, la problematica interessa solo gli strati più superficiali del lume intestinale e mai quelli sottostanti.

Le cause

Attualmente le cause della rettocolite ulcerosa non sono note con certezza, di sicuro è venuta meno l'ipotesi ampiamente sostenuta in passato che ad innescarla fosse lo stress. Gli stati di tensione prolungata possono, però, esacerbare i sintomi. Oggi si ritiene che la malattia sia l'esito di una combinazione di fattori immunitari ed ereditari.

Gli scienziati credono che a provocare l'alterazione della risposta immunitaria siano alcuni allergeni di origine alimentare, batterica o autogena. Inoltre è stato constatato che vi è una maggiore incidenza del disturbo tra i famigliari di un paziente. Non devono infine essere dimenticati i fattori di rischio, tra cui:

  • Età inferiore a 30 anni;
  • Sesso femminile;
  • Dieta ricca di grassi e povera di fibre;
  • Colangite sclerosante.

I sintomi

Il sintomo principale della rettocolite ulcerosa è la diarrea ematica (anche notturna) associata a crampi e dolori addominali. Frequente è il tenesmo, ovvero uno spasmo doloroso dell'ano accompagnato da urgenza defecatoria e da evacuazione di feci di piccolo volume o solo di sangue e muco. Alla dissenteria segue una considerevole perdita di peso.

Periodi di malessere si alternano a fasi di remissione. Quando l'infiammazione è in atto può essere così grave da provocare febbre e disidratazione. In questi casi il ricovero è d'obbligo. In circa il 40% dei pazienti si manifesta una sintomatologia extraintestinale che include: spondiloartrite, eritema nodoso, uveite, pioderma gangrenoso e colangite sclerosante.

Il morbo di Chron

Il morbo di Chron è una patologia infiammatoria che può colpire tutto l'apparato gastrointestinale, dalla bocca all'ano, anche se ad esserne maggiormente interessati sono il colon e l'ileo, ovvero l'ultima parte dell'intestino tenue. La flogosi dà luogo ad ulcere che, se non adeguatamente trattate, possono evolvere in stenosi (restringimenti intestinali) e fistole.

Le cause

Le cause del morbo di Chron sono ancora poco conosciute, tuttavia è stato dimostrato che la sua insorgenza è determinata da tre aspetti che interagiscono fra loro: l'alterazione del gene NOD2, l'anomala reazione immunitaria innescata dai batteri della flora intestinale e alcuni fattori ambientali.

Quindi le cellule del sistema immunitario attaccano l'intestino ma non in maniera continua poiché anche nel morbo di Chron si assiste ad un'alternanza tra periodi di infiammazione e momenti di remissione. Non devono poi essere dimenticati i fattori di rischio. Tra questi figurano in modo particolare il fumo di sigaretta e l'uso a lungo termine di farmaci antinfiammatori non steroidei.

I sintomi

Le manifestazioni del morbo di Chron variano a seconda delle localizzazioni intestinali coinvolte. Tra i sintomi preponderanti figurano:

  • Diarrea cronica anche notturna;
  • Crampi addominali;
  • Perdite di sangue misto a muco;
  • Febbre;
  • Dolori articolari;
  • Dimagrimento.

Non manca la sintomatologia extraintestinale. Una delle conseguenze più frequenti della malattia è il malassorbimento di diverse sostanze, tra cui le vitamine B12, K e D.

Le cure

L'obiettivo del trattamento delle malattie infiammatorie intestinali è quello di far sì che le patologie vadano in fase di remissione. A tal proposito vengono impiegati una serie di medicinali a seconda dello stato del paziente: mesalazina, immunosopressori, corticosteroidi, antibiotici e farmaci biologici. Se la terapia medica fallisce o se insorgono complicanze è necessario l'intervento chirurgico.

Nel 2020 un gruppo di studiosi coordinato dal professor Antonio Moschetta ha individuato un ormone, il Fibroblast Growth

Factor19, fondamentale per la protezione dall'infiammazione intestinale. Tale scoperta dona una speranza ai soggetti affetti da Morbo di Chron. Ne abbiamo parlato in maniera dettagliata in questo articolo.

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