La tensione tra Cina e Giappone resta altissima. Nelle ultime ore le navi militari di Pechino hanno intensificato le loro operazioni in mare creando non poche preoccupazioni a Tokyo. Il Ministero della Difesa nipponico ha fatto sapere che un cacciatorpediniere Type 054 della Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese ha navigato verso sud-est tra l'isola di Okinawa e l'isola di Miyako, dirigendosi verso l'Oceano Pacifico, mentre un altro ha viaggiato verso est attraverso lo stretto di Osumi. Tutto questo si è verificato mentre la portaerei Liaoning ha tracciato un'insolita rotta verso le isole principali del Giappone, spostandosi verso nord-est dalla sua posizione nei pressi dello stretto di Miyako, per dirigersi verso le acque al largo di Kyushu e del lato orientale del Giappone che si affaccia sull'Oceano Pacifico occidentale.
Le strane mosse della portaerei giapponese
Secondo una mappa fornita dal Ministero della Difesa giapponese, il gruppo d'attacco della portaerei Liaoning si trovava a circa 190 km a est dell'isola di Kikai. Come ha spiegato il South China Morning Post, le navi da guerra cinesi in genere navigano però verso sud-est attraverso lo stretto di Miyako prima di entrare negli alti mari del Pacifico, a est oltre la cosiddetta prima catena di isole che corre lungo la costa dell'Asia orientale e comprende l'arcipelago nipponico. La posizione segnalata dalla citata Liaoning ha mostrato che il gruppo d'attacco aveva preso una strada diversa, una mossa molto particolare che ha sottolineato la crescente pressione che Pechino sta esercitando su Tokyo in seguito ai commenti del primo ministro giapponese Sanae Takaichi su Taiwan.
In tutta risposta una delle più grandi navi da guerra delle Forze di autodifesa marittima giapponesi, la portaerei JS Kaga, ha lasciato lunedì il suo porto di Kure e sta navigando verso sud-ovest attraverso il Mare interno di Seto, verso le acque a est di Kyushu. Secondo le informazioni di tracciamento delle navi, la rotta attuale della Kaga potrebbe potenzialmente intersecarsi con quella del gruppo d'attacco Liaoning se entrambe le navi mantenessero la loro direzione attuale. Anche il gruppo d'attacco della USS George Washington è operativo nella regione, partito da Guam all'inizio di questa settimana diretto a Yokosuka. Domenica, i dati di tracciamento della nave hanno posizionato la portaerei a sud della penisola di Kii, a est di Kyushu.
La sfida tra Cina e Giappone
Il ministro della Difesa, Shinjiro Koizumi, ha denunciato che sabato aerei militari cinesi, decollati dalla portaerei Liaoning, hanno puntato i loro radar verso alcuni caccia giapponesi in volo al largo dell'isola di Okinawa. Episodi che si sarebbero ripetuti almeno due volte, a distanza di poche ore, tra i J-15 di Pechino e gli F-15 di Tokyo, con i rilevatori dei primi che avrebbero quindi smesso di scandagliare il cielo e iniziato a tracciare i secondi come bersagli specifici.
Per la premier nipponica, Sanae Takaichi, atti "estremamente deplorevoli", andati "oltre quanto necessario per la sicurezza dei voli" e degni di una "forte protesta" nei confronti della Cina per l'accaduto. In risposta alle accuse, un portavoce del ministero della Difesa cinese, il colonnello Zhang Xiaogang, ha contrattaccato: gli aerei di Pechino, ha affermato in un comunicato, stavano sostenendo esercitazioni "nel pieno rispetto del diritto internazionale" a est dello stretto di Miyako.
Dopo quanto accaduto, il Giappone e l'Australia, i cui ministri della difesa hanno tenuto i colloqui previsti a Tokyo domenica, hanno espresso preoccupazione per lo sviluppo della situazione.
I due Paesi hanno così concordato di rafforzare i legami militari per guidare la cooperazione multilaterale in materia di difesa nella regione, convenendo di creare un “quadro di coordinamento strategico della difesa” globale e di discutere ulteriori dettagli.