Meloni sente von der Leyen: così è arrivata la svolta sulla trattativa con Trump sui dazi

La conversazione è avvenuta nel contesto della telefonata la presidente della Commissione Ue ha avuto con il numero uno della Casa Bianca e che ha portato alla sospensione fino al 9 luglio dei dazi al 50% annunciati da Washington

Meloni sente von der Leyen: così è arrivata la svolta sulla trattativa con Trump sui dazi
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Stando a quanto riferiscono alcune fonti dell'Unione europea, ieri sera si è tenuto un colloquio telefonico tra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e la presidente italiana del Consiglio, Giorgia Meloni. La conversazione, viene sottolineato, è avvenuto "nel contesto della telefonata che von der Leyen ha avuto con Donald Trump" e che ha portato alla sospensione fino al 9 luglio dei dazi al 50% annunciati da Washington.

L'invito pervenuto dalla premier nei confronti della numero uno dell'Europa sarebbe stato quello di risolvere le divergenze con Trump attraverso negoziati. Meloni, che ha ormai instaurato un rapporto positivo sia con il presidente degli Stati Uniti d'America che con von der Leyen - nel suo intenso ruolo di mediatrice e cerniera tra le due opposte sponde occidentali - ha anche proposto un vertice tra i leader delle grandi economie dell'Ue, alti funzionari della Commissione e il capo della Casa Bianca il ​​mese prossimo per allentare le tensioni.

Si tratta di una conferma di una politica internazionale molto chiara: svelenire il clima, evitare che ci siano fughe in avanti verbali e continuare a tenere vivo il dialogo con gli Stati Uniti. Giorgia Meloni, che nel frattempo si prepara a una missione in Uzbekistan, continua quindi a mantenere vivi i contatti tanto con la Commissione Ue quanto con l'amministrazione statunitense a guida repubblicana e continua a credere che la base della proposta dell'Unione Europea - una riduzione generalizzata dei dazi (tariffe zero per zero sui beni industriali) e un incremento degli acquisti di beni statunitensi al fine di ridurre il disavanzo commerciale bilaterale - possa rappresentare un terreno di incontro plausibile.

Nella giornata di ieri von der Leyen aveva reso conto di aver sentito il presidente Usa: "Ottima telefonata con il presidente Donald Trump - aveva scritto -. L'Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L'Europa è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, abbiamo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio".

Del resto il problema attuale dell'Europa resta quello gestire alcune divisioni e incertezze tuttora esistenti nella proposta europea, visto che gli interessi dei 27 Stati membri non sono del tutto coincidenti. Il negoziato, insomma, si presenta molto complicato - come confermano diverse fonti diplomatiche - soprattutto sul fronte della questione dell'Iva, delle barriere non tariffarie e della richiesta di rendere gli standard europei meno stringenti. Da parte di Palazzo Chigi, non c'è alcuna intenzione di sostituirsi o sovrapporsi al lavoro di cui si sta occupando direttamente Ursula von der Leyen a fianco del commissario al commercio Maros Sefcovic.

La speranza è che Trump, dopo avere alzato insistentemente i toni per dare in qualche modo unp slancio alla trattativa, possa ora cercare di stringere su alcuni punti concreti.

I giudizi dell'agenzia Moody's, tra l'altro, sono inequivocabili: il debito degli Usa e l'affidabilità del dollaro non solo cominciano a scricchiolare, ma spaventano i mercati, con il serio rischio concreto che si possano producano effetti a catena. Ora, non resta che trovare un accordo definitivo.

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