Gli strani numeri di Boccia che canta vittoria. "La nostra coalizione vale come il centrodestra"

Il capogruppo del Pd alla Camera parla espressamente di un "grande risultato" a proposito del mancato quorum al referendum, ma trascura diversi elementi non esattamente trascurabili

Gli strani numeri di Boccia che canta vittoria. "La nostra coalizione vale come il centrodestra"
00:00 00:00

Dall'"avviso di sfratto al governo Meloni" al mancato raggiungimento del quorum valutato come un "grande risultato". Non appena sono stati ufficializzati i dati numerici relativi ai cinque referendum abrogativi proposti da Cgil e radicali, Francesco Boccia è ripartito con il solito refrain secondo il quale il risultato odierno dovrebbe fare riflettere la coalizione di centrodestra e potrebbe tonificare i partiti del campo largo del centrosinistra. Il ragionamento espresso a caldo del capogruppo alla Camera dei Deputati del Partito Democratico è molto "semplice": "Quindici milioni di italiani hanno partecipato dicendo con chiarezza che le politiche del lavoro del governo non vanno e danno una indicazione chiara. Io penso che sia un grande risultato".

Come mai così tanta gioia da parte di Boccia? Perché il 25 settembre 2022 Giorgia Meloni "ha avuto 12,3 milioni di voti" ovvero - sempre parole sue - "una minoranza che è maggioranza in Parlamento". E quindi questo sarebbe stato un numero inferiore rispetto alle persone che si sono recati alle urne: "Vedremo quanti sono i sì, ma se la destra continua a far finta di nulla si scontrerà con realtà". E poi, ancora, elogi sperticati alla segretaria dem Elly Schlein: "Ha preso il Pd al 14% e che governava in quattro regioni, le regioni oggi sono sei e il Partito Democratico ha preso il 24% alle Europee. Segnalo che il 50% nemmeno alle Europee è stato raggiunto, abbiamo fatto una battaglia nella quale abbiamo creduto, crediamo e continueremo a fare contro la precarietà selvaggia, sapendo che si riparte da 15 milioni di voti".

Insomma, quello odierno sarebbe un trionfo assoluto. Peccato che sussistano alcuni elementi che non tornano per niente. Innanzitutto il numero di persone che sono andate a votare tra domenica e lunedì non sono 15milioni, bensì poco più di 14milioni. E, siccome bisognerebbe andare a contare in termini assoluti ovviamente il numero dei "sì", la cifra si aggira al di sotto della cifra di 12 milioni e mezzo. Quindi, per restare al confronto offerto da Boccia, in linea con i voti presi dall'alleanza di centrodestra per il Parlamento poco più di due anni e mezzo fa. Ma poi ci sarebbe da sottolineare altri aspetti. Per esempio, il fatto che non si può assolutamente dare per scontato che tutti questi 12 milioni abbondanti di sì al referendum siano stati portati da elettori di centrosinistra. E poi, ritenere che tutto questo "gruppone" di preferenze a favore dei quesiti referendari si riserverà automaticamente nel campo progressista alle prossime elezioni politiche del 2027.

Anche perché sembra proprio che Francesco Boccia non tenga conto di un altro fatto non irrilevante: la partita per il referendum è diversissima da quella che si gioca per il rinnovo di Camera e Senato e, ancora oggi, tutti i sondaggi attuali confermano che non ci sarebbe gara se si andasse a votare domani mattina, con il centrodestra che troverebbe un successo politico ulteriormente migliore rispetto a quello pescato nel 2022. Anche con Pd, Movimento 5 Stelle e Avs messi insieme e, con tutta probabilità, nemmeno in caso di una coalizione impossibile che veda la compartecipazione di Azione e Italia Viva.

Infine, parlare del governo Meloni come di una "minoranza che è maggioranza in Parlamento", detto da un esponente di un movimento che ha governato per undici anni senza mai vincere un'elezione nazionale, è semplicemente surreale. Ma tanto basta per trasformare un'evidente sconfitta in una vittoria.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica