Le strategie efficaci per gestire la rabbia

La rabbia è una delle emozioni più distruttive per l’essere umano. Più che reprimerla occorre saperla gestire per trasformarla in qualcosa di costruttivo per sé e per gli altri. Ecco otto strategie utili per gestirla efficacemente

Le strategie efficaci per gestire la rabbia

La rabbia è considerata un’emozione primitiva che può essere osservata sia nei bambini che nelle specie animali diverse dall’uomo.

La rabbia è l’emozione che più delle altre tende ad essere inibita dalla cultura e dalla società. Si manifesta attraverso scatti d’ira, atti di violenza, autolesionismo, perdita del controllo emotivo. Ci sono invece persone che la ritorcono contro se stessi in maniera nociva. In questo caso si parla del fenomeno di implosione della rabbia che provoca chiusura in se stessi, depressione, auto-sabotaggio.

Gli psicologi, come lo studioso delle emozioni Daniel Goleman e autore del bestseller “Intelligenza emotiva”, consigliano di non reprimerla ma incanalarla efficacemente in azioni costruttive per sé e per gli altri. Bisogna prima di tutto imparare a riconoscere la sua esistenza per acquisirne consapevolezza. Solo così potremmo imparare a controllarla e trasformarla in qualcosa di positivo.

Ecco le 8 principali strategie per gestire efficacemente la rabbia:

1) Riconoscere le proprie emozioni: il primo passo per controllare la rabbia è capire da dove nasce e come si manifesta. Negare la sua esistenza non fa altro che amplificare la sua potenza devastante;

2) Essere obiettivi: prima di elaborare un giudizio affrettato su una situazione che stiamo vivendo, una persona che ci sta parlando o semplicemente su se stessi, occorre riflettere. E’ utile mettersi nei panni dell’altro, valutare ciò che sta accadendo sforzandosi di vederla sotto un’altra prospettiva. Questo comportamento ci permetterà di acquisire una visione diversa e oggettiva della realtà. Ci farà cogliere elementi che spesso sfuggono al nostro controllo perché siamo troppo influenzati da ciò che proviamo o dal passato;

3) Scaricare le tensioni: quando uno scoppio d’ira si avvicina occorre scaricare le tensioni uscendo di casa, distrarre la mente, camminare. E’ vitale deviare lo scoppio d’ira impegnando la nostra mente su attività piacevoli, allontanarci dalla situazione che ha creato la tensione;

4) Dialogare con se stessi: nelle situazioni difficili e cariche di tensione, il dialogo interiore ci aiuta a recuperare l’equilibrio e la serenità. Ci consente di fare chiarezza su quello che sta accadendo;

5) Sì all’autoironia: un modo emotivamente intelligente per stemperare la tensione è ridere di se stessi cercando di non prendersi troppo sul serio. L’autoironia ci fa sentire più leggeri e positivi nell’affrontare le situazioni difficili;

6) Creare un diario emotivo: quando non si riesce a convivere con le esplosioni di rabbia, è terapeutico scrivere un diario delle emozioni. Bisogna annotare su di esso tutte le situazioni che ci hanno creato tormento o fatto perdere il controllo. Esprimere il tipo di emozione provata ha un effetto catartico e consente di acquisire la consapevolezza di quello che sentiamo a livello emotivo. Il diario è lo strumento utile per elaborare soluzioni costruttive al problema che ci riguarda;

7) Prendersi le proprie responsabilità: quando siete arrabbiati con qualcuno o siete nel bel mezzo di una discussione verbale non puntate il dito contro il vostro interlocutore. Esprimetevi con chiarezza utilizzando la prima persona. Usate il pronome personale “Io” quando di esprimete piuttosto che il “Tu”. Non temete di usare espressioni come “io sono arrabbiato…io sono deluso…”. Queste espressioni e questo modo di esprimersi chiaro e da persona responsabile permetterà al vostro interlocutore di comprendere il vostro autentico stato d’ animo.

E se veramente ha agito per offendervi si sentirà in dovere di chiedervi scusa e migliorare il rapporto;

8) Chiedere aiuto: se la rabbia compromette le vostre relazioni interpersonali e la qualità della vostra esistenza non esitate a parlare con qualcuno per confrontarvi o consultare un professionista.

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