Politica economica

Federlegno a Ecomondo, la sfida green per modernizzare le Pmi della filiera

Il presidente Claudio Feltrin spiega la partecipazione alla Fiera sulla sostenibilità più importante d'Europa: "Presentiamo le iniziative e la piattaforma FLA Plus, un modello concreto di sostegno alle nostre imprese per mantenere la leadership mondiale. Dal governo segnali positivi ma ora vanno accompagnati sostenendo gli investimenti necessari a modernizzare tutto il settore"

Federlegno a Ecomondo, la sfida green per modernizzare le Pmi della filiera

Transizione ecologica e industria del legno-arredo made in Italy, ovvero la capacità di “leggere” il futuro e tracciare una strada fatta di sviluppo e crescita per mantenere e consolidare una leadership mondiale conquistata negli anni da una delle filiere produttive più grandi e importanti del Paese con un modello virtuoso che fa della green economy il pilastro di una strategia industriale. Una grande case history attuale e in divenire tra i protagonisti di Ecomondo, la fiera internazionale di riferimento per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali sostenibili che si tiene a Rimini dal 7 al 10 novembre, a cui partecipa FederlegnoArredo, impegnata da tempo su uno dei temi chiave per le imprese che ha affrontato con un approccio di "sistema" unico e innovativo.

“Il senso della nostra partecipazione è proprio questo: portare all’attenzione tutto il lavoro che è stato fatto in questi ultimi tre anni all’interno della Federazione. Portare il nostro contributo concreto a un ecosistema in cui siamo tutti partecipi e tutti dobbiamo dare, indipendentemente dalle nostre dimensioni, sul grande e decisivo tema della transizione ecologica - Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo spiega così la presenza ad Ecomondo -. Rappresentiamo una filiera che va dall’albero al prodotto finito e la transizione è un tema complesso che stiamo affrontando mettendo in fila una serie di azioni che, una volta completati i progetti, potranno avere una ricaduta positiva sul territorio, sulle aziende e sul mercato. Non potevamo certo limitarci a sventolare la “bandiera green” o fare un greenwashing di maniera, e abbiamo intrapreso un’azione molto seria tenendo conto che il legno è il materiale principale della nostra filiera e del nostro prodotto. Questo ci favorisce e ci chiama all’appello per fare cose serie per le aziende associate, come dimostra il lancio della piattaforma FLA Plus, nata per essere il grande contenitore della nostra sostenibilità e non solo”.

fiera Ecomondo

“La domanda che si è fatta Federlegno è semplice: com’è che affrontiamo questo tema? Le nostre aziende, come tutte quelle produttive, sono coinvolte nel processo di transizione in atto nel mondo, con una sottolineatura: in gran parte hanno una dimensione media molto piccola e per le Pmi una materia così complessa è molto più difficile da affrontare rispetto a quello più strutturate e di grandi dimensioni, quindi ci siamo mossi tenendo conto di questo scenario per individuare e capire qual era il trend giusto da seguire e dove mettere delle fiches sul futuro, visti gli investimenti in gioco - aggiunge Claudio Feltrin -. Occuparsene è un obbligo, un’opportunità di sviluppo e anche di sopravvivenza per le imprese. La transizione richiede azioni estremamente complesse e l’imprenditore deve capire qual è la strada giusta da seguire, chi lo può guidare e accompagnare in questo processo di trasformazione-transizione aziendale perché non si tratta semplicemente realizzare un oggetto d’arredo con materiale adatto al riciclo e al riuso ma di capire come va organizzato tutto il sistema produttivo. Il bello e ben fatto non basta se dietro non c’è un’azienda realmente sostenibile in tutti i suoi processi, compresi quelli dei suoi fornitori, perché è questo che dà credibilità al prodotto finito. Concetti legati al futuro del Pianeta che abbiamo condensato nel nostro Decalogo per le aziende. È un sistema che coinvolge tutti gli attori in campo dove la Federazione fa da collante e accompagna anche le piccole imprese lungo questo percorso virtuoso perché sono le più esposte alle difficoltà del cambiamento, alla loro capacità di rimanere competitive nel medio termine perché il mercato chiederà certificazioni e dimostrazioni che si stanno realmente muovendo in questa direzione”.

Per questo il presidente di Federlegno avverte sull'importanza e l'urgenza di non stare fermi: "Quando l’Europa, anche a difesa del consumatore, passerà dalle parole ai fatti stringendo sul tema, le nostre aziende dovranno certificare o dichiarare chiaramente il reale livello di sostenibilità raggiunto. Siamo la prima filiera al mondo del mobile e dell’arredo alto di gamma e un leader non può esimersi dall’accettare le grandi sfide come quella che ci ha portato a ottenere il riconoscimento del Global Compact ambito che ci chiama ogni anno a dimostrare i passi avanti fatti”. Tenendo conto anche del tema legato alle materie prime, dovi si aprono nuove opportunità che possono favore e aiutare la transizione come ad esempio la nascita del Cluster nazionale del Legno, un tavolo unico che permette finalmente di avere una strategia nazionale legata alla legge forestale e ha il compito di coordinare azioni che abbiano ricadute efficaci su tutta la filiera.

Iniziative e azioni che richiedono però una politica industriale di settore che non sia di breve respiro, conclude Claudio Feltrin: “A livello politico è stato importante il discorso che la nostra premier Giorgia Meloni ha fatto al Salone del Mobile, partendo dall’importanza dello sfruttamento delle foreste e del legno nazionale perché l’80% di quello che lavoriamo è importato dall’estero mentre abbiamo il 40% del nostro patrimonio boschivo utilizzato malamente. Basti pensare che gran parte del legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia è stato tagliato e recuperato da aziende austriache perché non abbiamo abbastanza segherie. Ce lo hanno rivenduto come semilavorato a prezzi di mercato.

Questa sensibilità politica del capo del governo è un passo avanti che fa ben sperare sull’avvio di iniziative, permanenti o con un ampio orizzonte, che accompagnino e sostengano gli investimenti delle aziende in modo da favorire il processo di trasformazione e modernizzazione continua necessario a riqualificare tutta una filiera d’eccellenza impegnata a mantenere una leadership mondiale che è patrimonio dell’Italia”.

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