Il mistero delle terre rare: Vittorio Macioce intervista Simona Benedettini

In occasione dell'evento intitolato "La Terra non è gratis" il caporedattore del Giornale Vittorio Macioce dialoga con la CEO & Founder di RACE Consulting, Simona Benedettini, riguardo all'importanza delle terre rare

Il mistero delle terre rare: Vittorio Macioce intervista Simona Benedettini
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Il mondo intero è piombato all'interno di una profonda rivoluzione industriale: l'intelligenza artificiale e il computer quantistico che aprono scenari difficili perfino da immaginare ancora adesso. Tutto questo ha bisogno di energia e materie prime. Da un bel po' di tempo si sta parlano sempre più insistentemente di "terre rare": ma di cosa si tratta concretamente? Cosa sono con esattezza le terre rare? Sono un gruppo di 17 elementi chimici dalle utilissime proprietà tecnologiche e industriali: presenti in smartphone e macchine elettriche, computer e turbine eoliche, sono considerati elementi strategici perché permettono la creazione di moltissimi dispositivi elettronici di cui nel ventunesimo secolo non possiamo più fare a meno. Senza terre rare un Paese difficilmente può sperare di competere a livello tecnologico, energetico e militare. Di questo loro ruolo dirimente ne parlano Vittorio Macioce dialoga insieme alla CEO & Founder di RACE Consulting, Simona Benedettini.

Queste terra sono rare perché "sono elementi che si presentano in tracce minerarie altamente disperse: in qualche modo è come se fossero polverizzati. E poi sono anche elementi concentrati in una stessa unità di spazio". Fanno girare il mondo perché "soddisfano il fabbisogno tecnologico in una serie di ambiti tecnologici e industriali e con un utilizzo molteplice". In questo periodo storico la Cina ha un enorme potere perché "detiene il 90% della trasformazione e della raffinazione delle terre rare, soprattutto della grafite". L'Europa, invece, non ne ha così tante per soddisfare il suo fabbisogno. Tutto questo provoca "qualche controversia dal punto di vista geopolitico. È stata molto lungimirante. E infatti, già negli scorsi mesi, ha già stabilito di bloccare l'esportazione dei minerali nei confronti di alcuni Paesi asiatici (e poi degli Stati Uniti) in risposta a tensioni internazionali".

Per quanto riguarda i dazi imposti recentemente da Donald Trump è probabile che il suo sia bisogno di un riposizionamento in vista dei nuovi equilibri internazionali, ma fortunatamente poi c'è stata la sospensione con l'Unione europea". Allo stesso tempo, adesso, sussiste l'esigenza di "garantire una sostenibilità dei consumi energetici e da questo punto di vista gli Usa hanno ben compreso che investire sull'innovazione tecnologica sia decisamente molto importante". La demografia è sicuramente legata all'energia e alla transizione ecologica, perché naturalmente se c'è più popolazione più c'è la necessità di consumare energia: basti vedere che cosa sta succedendo in Medio Oriente e in Africa. "Il grande tema e quale ruolo l'Europa vuole giocare: soprattutto dopo l'invasione della Russia in Ucraina, l'Ue fa molta fatica a stare al passo dei negoziati con le superpotenze e comprendere l'opportunità che queste tensioni potrebbero comportare dal punto di vista industriale ed energetico". La Groenlandia fa gola a Trump perché diventerebbe importante "soprattutto per la gestione dei traffici logistici commerciali nel Nord".

Macioce chiede a Benedettini come mai la Cina sia diventata così forte in meno di vent'anni dopo la vetrina delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. La risposta si basa da una parte sul fatto che il Paese asiatico "non può essere considerato democratico e quindi non deve preoccuparsi, per esempio, dei diritti dei lavoratori" e dall'altra per gli "ingenti investimenti che ha messo in campo nel corso dei decenni". L'Europa ha fatto estrema difficoltà a "trovare delle elite che potessero pensare a una visione competitiva con le altre superpotenze.

E sicuramente la politica energetica insufficiente parla in maniera molto chiara ed evidente". Dovrebbe rialzare la testa, anche in maniera "prepotente", ma è molto indietro rispetto a tutte le altre realtà mondiali.

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