Nel 1975 Eugène Ionescu è già proiettato oltre la Guerra Fredda. Intravede la precarietà dell'allora stabilissimo ordine mondiale. Immagina i rischi a cui va incontro un Occidente già afflitto dal crollo verticale della sua autostima

Nel 1975 Eugène Ionescu è già proiettato oltre la Guerra Fredda. Intravede la precarietà dell'allora stabilissimo ordine mondiale. Immagina i rischi a cui va incontro un Occidente già afflitto dal crollo verticale della sua autostima
Le previsioni del filosofo tedesco non solo non si sono avverate ma si sono avverate al rovescio
Perché Fini non aspettò il suo turno nel Popolo della Libertà per porsi come nuova guida?
Silvio Berlusconi è stato un'eccellenza individualista che non per questo ha negato il senso di patria e tanto meno si è barcamenato in opportunistiche giravolte politiche
Il tennis ai tempi dei social è questo: in pochi si sono fermati a guardare la meraviglia di una sfida epica
La storia del cantautore istriano che ha pagato un destino da incompreso per "non appartenenza"
Il "fido" ci salva dai capiufficio e dalle mogli petulanti: non ci può essere terapia migliore
La distruzione, le colpe dello Scià, l’inizio della xenofobia Il momento in cui tutto è franato
Borges è un caleidoscopio che puoi affermare solo per frammenti. Lo guardi faccia a faccia e ti perdi in quello spicchio di umano che serve a riconoscerti
La lezione di Leonór e Jorge: come crescere un figlio senza farlo sentire un fallito