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"Porto avanti la mia battaglia affinché non succeda quel che è successo a me. Bisogna investire sulla sicurezza, magari con meno tasse per le piccole imprese. Spesso si toglie la sicurezza per produrre di più. Io non ci sto. Ecco perché porto avanti la mia battaglia. I lavoratori devono dire di no. Non ci sto, ci sono vite umane in gioco" lo ha detto la madre di Luana D'Orazio, morta sul lavoro nel 2021, a margine della conferenza stampa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro tenutasi insieme a al segretario della Uil Bombardieri presso la sede della Uil stessa. (Alexander Jakhnagiev)

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Morti sul lavoro, la madre di Luana D'Orazio: "Le aziende risparmiano sulla sicurezza, non ci sto"

"Il caporalato esiste a Latina, è noto da anni. Mi chiedo cosa sia successo fino a ieri. Il dubbio mi viene. Lo stesso vale per altri luoghi come Pachino e Rosarno. Mi chiedo perché la politica non è mai intervenuta finora, in un Paese in cui la resistenza passiva è passibile di arresto. A Latina è stato un omicidio: il lavoratore ferito non è stato fatto andare in ospedale, il suo braccio reciso è stato buttato nella spazzatura e gli nascondi pure i cellulari, allora quello è un omicidio. Non basta fermare il macchinario coinvolto nell'incidente, se poi l'azienda continua a lavorare come se nulla fosse. Bisogna fermare il lavoro di tutta l'azienda e arrestato il responsabile di questi atti. Altrimenti non c'è rapporto tra chi protesta passivamente e resta arrestato e chi uccide un lavoratore ed è libero di continuare a lavorare, per altro in una situazione recidiva perché c'erano già stati dei casi. Mi chiedo se a Latina ci sia una situazione di 'extraterritorialità politica', per cui non si devono disturbare i manovratori" lo ha detto il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, a margine della conferenza stampa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro tenutasi presso la sede della Uil stessa. (Alexander Jakhnagiev)

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Bombardieri (Uil): "Il caporalato a Latina c'è da anni, ma nessuno ha voluto vedere finora"
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