
Il deputato di +Europa si maschera con un lenzuolo bianco e la scritta "Referendum": immediata l'espulsione dall'Aula di Montecitorio. Lega: "Questa scena dimostra che quando si parla delle forze dell'ordine c'è chi non ha rispetto"

Il deputato non era più iscritto al partito ed era sospeso da gennaio 2024

Fuoriprogramma nell'Aula di Montecitorio durante il question time del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il deputato di Più Europa ha inscenato una singolare protesta per richiamare l'attenzione dei media sui referendum che si terranno il prossimo 8 e 9 giugno. Mentre era in corso l'intervento del capogruppo leghista Riccardo Molinari, Magi si è alzato e travestito da fantasma ha iniziato a inveire contro il banco della presidente Meloni. Magi è stato espulso dall'Aula dal presidente Lorenzo Fontana.

Il deputato di +Europa Riccardo Magi entra nell'Aula della Camera vestito da Fantasma in occasione del Premier time. Il Presidente della Camera Lorenzo Fontana lo espelle e viene portato via di peso, le immagini. (Alexander Jakhnagiev)

Il deputato di +Europa Magi irrompe alla Camera travestito da fantasma durante il premier time della Presidente del Consiglio Meloni. Lorenso Fontana lo espelle: "Non si può stare in aula così". Chigi (Alexander Jakhnagiev)

“Quello delle giovani generazioni è un tema che sta a cuore a ciascuno di noi. Questo governo si è occupato con un approccio ampio di dare risposte ai giovani. Permettetemi parlare da madre più che da premier. Papa Francesco diceva che quella che viviamo non è un'epoca di cambiamento, ma un cambiamento d'epoca", così Giorgia Meloni al premier time alla Camera. Chigi (Alexander Jakhnagiev)

“I nostri figli crescono in un mondo totalmente diverso da quello che noi abbiamo conosciuto. La nostra generazione è la prima generazione che cresce dei figli completamente digitali. Io non so quanti provino lo stesso sentimento che a me capita di provare, però a volte io mi sento un po' disarmata. Non sono certa di comprendere fino in fondo quali siano i rischi che mia figlia corre.” Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il Premier Time alla Camera. / Chigi (Alexander Jakhnagiev)

"L'Unione Europea e' l'economia con la maggiore apertura al commercio internazionale. Partecipa in maniera estensiva e profonda alle catene globali del valore. E' acclarato che queste caratteristiche abbiano assicurato ai cittadini europei grandi benefici. Ma, ci siamo resi conto, negli ultimi anni, anche dei rischi; oggi appaiono più chiare le dipendenze strategiche cui siamo esposti". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a conclusione del XVIII Simposio Cotec a Coimbra. "Ne è un caso emblematico la scarsità nell'Unione Europea di materie prime critiche, oggi fondamentali. Tale condizione rende più che mai necessaria una strategia che ponga al centro la sicurezza degli approvvigionamenti. Questo significa stringere accordi con partner affidabili per assicurare forniture stabili, rimanendo aperti alla cooperazione internazionale, purché sorretta da sufficienti garanzie di fiducia reciproca. La credibilità di questo vincolo fiduciario e' essenziale. In questo difficile momento storico abbiamo il dovere di restituire fiducia ai mercati ed ai nostri partner, perché soltanto dalla collaborazione e dagli scambi puo' nascere benessere diffuso, sviluppo sostenibile e in ultima analisi pace e sicurezza". Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

"L'Ue non è sottovuoto, la sua forza è l'adattamento. In questa fase storica e politica risulta urgente anzi prioritario, che l'Europa agisca, perché stare fermi non è più un'opzione. I rischi dell'immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l'Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell'ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Cotec di Coimbra, in Portogallo. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

"In questa fase storica e politica risulta urgente anzi prioritario, che l'Europa agisca, perché stare fermi non è più un'opzione. I rischi dell'immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l'Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell'ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Cotec di Coimbra, in Portogallo. Quirinale (Alexander Jakhnagiev)
