"Quiet, quiet piggy": così il presidente americano s'è rivolto ad una giornalista di Bloomberg che gli stava ponendo una domanda sul caso di Jeffrey Epstein
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"Quiet, quiet piggy": così il presidente americano s'è rivolto ad una giornalista di Bloomberg che gli stava ponendo una domanda sul caso di Jeffrey Epstein
La New York in cui Kamala Harris prese il 70% dei voti sceglie di diventare ancora più radicale. E per la sinistra italiana diventa il primo tassello del domino che fa cadere tutto il mondo delle destre internazionali. Ma non può essere così: ecco perché
Zorhan Mamdani ha vinto le elezioni a New York, portando il socialismo al potere nella città simbolo del capitalismo americano. Ma il successo del nuovo sindaco entusiasma solo una parte dei Democratici. L’ala moderata teme che la svolta radicale alieni gli elettori degli Stati in bilico come Pennsylvania e Wisconsin. Intanto Trump attacca, minaccia di tagliare i fondi federali e prepara la controffensiva.
La Missione italiana di supporto in Niger (Misin) è ben radicata con circa 350 militari che la rendono la maggiore missione bilaterale italiana all'estero e che portano avanti compiti di addestramento delle forze nigerine proprio per rafforzarne le capacità di contrasto alle crescenti minacce della sicurezza nel Paese. I numeri infatti parlano chiaro: solo nel 2024 gli attacchi jihadisti sono passati da 62 a 101 con le vittime quasi raddoppiate. E nel primo semestre 2025 si contano già quasi 950 morti in 472 episodi di violenza.
"Oggi sottoscriverò due accordi di cooperazione in Senegal". Lo ha annunciato da Dakar il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, facendo riferimento a un memorandum antidroga e a un accordo sulla sicurezza in materia di terrorismo e migrazione. "Sono semi che vanno diffusi per fare in modo che queste collaborazioni producano poi gli effetti che stiamo già vedendo a proposito di temi come il contrasto all'immigrazione irregolare", ha spiegato, parlando di "una cornice di collaborazione sui temi della sicurezza e una cooperazione basata su uno scambio di informazioni reciproche, operatività congiunta, anche formazione che ci viene molto richiesta". Piantedosi ha sottolineato che le forze di polizia italiane "hanno da insegnare sia per quella che è l'esperienza acquisita negli anni, ma anche come metodologia che è molto riconosciuta e molto ambita da parte dei Paesi africani". Ciò che le rende richieste è il "fatto che l'Italia tratta questi fenomeni in maniera molto più conciliante con le esigenze dei Paesi con cui collabora". Un "approccio" che "caratterizza un po' tutte le forme di collaborazione, anche in materia di polizia, che è molto ambito perché privilegia mettersi sullo stesso piano" nella "tutela di interessi comuni".
Il ministro degli esteri Tajani: "L'Italia vuole essere sempre più presente nel continente africano, lo spirito del viaggio in Mauritania, in Senegal e in Niger è proprio questo per svolgere un ruolo sempre più importante dell'Italia in Africa basato sul piano Mattei, ma su anche su tante altre iniziative di cooperazione".
"Dal punto di vista dei temi della cooperazione di polizia, abbiamo rilanciato la disponibilità ad ogni forma di collaborazione secondo quella che è la specificità italiana, di condividere i problemi con questi Paesi". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dopo l'incontro con il premier e i ministri degli Esteri e dell'Interno nigerini a Niamey. "Abbiamo offerto una collaborazione che possa partire dall'attivazione di tavoli di confronto diretto tra le strutture di polizia e ci è stato molto richiesto il rafforzamento della formazione anche per il personale della polizia presente qui in Niger. Abbiamo offerto anche ospitalità nelle nostre scuole di polizia in Italia, quindi credo che si sono creati i presupposti per un rafforzamento della collaborazione che è già molto attiva", ha sottolineato.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato il leader cinese Xi Jinping, un’opportunità per i leader delle due maggiori economie del mondo di stabilizzare le relazioni dopo mesi di turbolenze sulle questioni commerciali. L’uso aggressivo dei dazi da parte di Trump da quando è tornato alla Casa Bianca per un secondo mandato, combinato con i limiti di ritorsione della Cina sulle esportazioni di elementi di terre rare, hanno dato all’incontro una nuova urgenza. Esiste un reciproco riconoscimento del fatto che nessuna delle due parti vuole rischiare di far saltare in aria l’economia mondiale in modi che potrebbero mettere a repentaglio le fortune del proprio paese.Quando i due si sono seduti, Xi ha letto i commenti preparati che sottolineavano la volontà di lavorare insieme nonostante le differenze.
La provincia canadese utilizza Ronald Reagan contro le politiche commerciali del Tycoon