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La Russia deve provare cosa significa la guerra, sopportarne il peso e le perdite. Le durissime parole con cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivendica il doppio spettacolare attacco alle basi militari dell'aviazione strategica russa e poi al ponte di Kerch, colpito con 1100 kg di esplosivi, fanno capire quanto sia lontano un accordo di pace, ma anche quanto sia pericolosa la Cina su cui sta scivolando il conflitto russo-ucraino

Gian Micalessin
Con il crollo del ponte di Kerch la pace si allontana

Perché le piazze si riempiono per chiedere a Israele di fermare la guerra ma mai per invocare la liberazione degli ostaggi e la fine delle violenze dei terroristi?

Giovanni Toti
Il doppio standard su Israele e Hamas

La notizia dei droni di Kiev che avrebbero provato ad abbattere l'elicottero di Putin sa di bufala a cui solo dei fessi potrebbero credere. Per come stanno le cose, agli ucraini e al mondo lo Zar serve vivo. E i russi lo sanno bene

Alessandro Sallusti
La sveglia di Sallusti - Perché Putin serve vivo

Sono sempre di più gli attacchi contro gli israeliani nel mondo. Certo, la guerra è tremenda e provoca un'ondata di indignazione nei confronti di Tel Aviv. Ma ci si dimentica chi ha iniziato il conflitto

Fausto Biloslavo
Washington, ecco cosa c'è dietro l'attacco agli israeliani

Nella riunione di Riad con i leader del Consiglio di cooperazione del Golfo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito che vuole urgentemente “raggiungere un accordo” con l'Iran per smantellare il suo programma nucleare e che Teheran deve smettere di sostenere i gruppi terroristici che agiscono per suo conto in tutta la regione. “L'Iran deve smettere di finanziare il terrorismo, porre fine alle sue sanguinose guerre per procura e cessare in modo permanente e verificabile la ricerca sulle armi nucleari“. Dall'inizio del mese scorso, gli Stati Uniti e l'Iran hanno avviato i colloqui incentrati proprio sullo sviluppo da parte di Teheran di tecnologie nucleari.

LaPresse
Iran, Trump detta la linea: "Voglio trovare un accordo, ma stop al nucleare"

Il premier inglese Keir Starmer è stato l'ultimo leader della sinistra europea ad accorgersi che la politica delle frontiere aperte era una irrealizzabile utopia e lo ha detto senza mezzi termini ieri, lunedì, annunciando le nuove misure per bloccare le frontiere e per bloccare soprattutto i migranti, ha spiegato che si tratta di un capitolo da chiudere quanto prima per evitare che l'Inghilterra si trasformi in un'isola di stranieri

Gian Micalessin
Nuovo realismo sui migranti

Quella che porta all'incontro tra Russia e Ucraina, più che una partita negoziale sembre una partita a poker. Il fronte atlantico si va ricompattando dopo molti mesi di divisioni e il Cremlino cerca un modo per escludere Trump. Ma manca ancora la vera posta in gioco, ovvero le condizioni per un cessate il fuoco e una pace duratura

Gian Micalessin
Sfida aperta a Putin: cosa c'è dietro i negoziati

Una volta simbolo d’instabilità, l’Italia oggi mostra una sorprendente tenuta politica con il governo Meloni, mentre Francia, Germania e Regno Unito vivono frequenti cambi di premier. Le banane? Rimandiamole indietro

Gabriele Barberis
Se la Germania diventa la nuova repubblica delle banane

La Germania è in crisi profonda, non solo economica ma anche politica. Merz (CDU) ha fallito l’elezione a cancelliere per 18 franchi tiratori. Il voto mostra le tensioni tra popolari e socialisti. Intanto l’Italia, con un governo stabile, appare più solida di Francia e Germania

Francesco Giubilei
La crisi infinita di Berlino
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