Politica internazionale

“L’incontro con Rubio è stato molto positivo, c’è una identità di vedute sulle grandi questioni internazionali, noi sosteniamo anche l’azione americana per raggiungere la pace in Ucraina. Bene il messaggio del presidente Trump a Putin, che deve cessare questo attacco soprattutto contro la popolazione civile, bisogna raggiungere quanto prima un accordo”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel punto stampa all”ambasciata italiana a Washington dopo l’incontro con il segretario di stato Usa Marco Rubio. “Anche sulla questione mediorientale ci troviamo d’accordo per un cessate il fuoco in Palestina e a Gaza per gli aiuti della popolazione civile. C’è una visione comune anche per quanto riguarda la situazione dell’Indo-Pacifico. Abbiamo affrontato anche della situazione in Libia, per quello che si può fare insieme. Le relazioni transatlantiche sono positive, stiamo lavorando anche per trovare un accordo sui dazi, ci sono state rassicurazioni politiche. Una guerra dei dazi non conviene a nessuno”, ha aggiunto. (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Tajani: Colloquio con Rubio molto positivo su Gaza e Ucraina

"Non vogliamo lo scontro con gli Stati Uniti, ma vogliamo difendere le nostre aziende, la nostra industria e i nostri lavoratori. Dobbiamo trattare a testa alta. Questa fase di incertezza deve terminare, le nostre aziende hanno bisogno di certezze, devono lavorare negli Stati Uniti in un quadro chiaro". Così Tajani a Washington dopo l'incontro con Rubio. (Alexander Jakhnagiev)

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Tajani a Washington: Sui dazi dialogo a testa alta, fase di incertezza deve terminare

Il nuovo caso che agita la cultura è il concerto di Gergiev. Io, pur essendo liberale, mi schiero dalla parte di chi ha dubbi sull'invitare un tiranno della cultura a esibirsi come fosse solo un grande direttore d'orchestra

Alessandro Sallusti
La sveglia di Sallusti - Il tiranno della cultura

Coldiretti scende in piazza per denunciare il tentativo dei tecnocrati europei, guidati da Ursula von der Leyen, di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa, mettendo a rischio le fondamenta stesse della democrazia. Una protesta che arriva a pochi giorni dall'annuncio della stangata sui dazi che vede ancora una volta la Von der Leyen indiziata numero uno di un immobilismo che sta affossando l'economia europea con rischi ora per l'agricoltura dieci volte più gravi dei danni che potrebbero causare i dazi di Trump. Questi potrebbero essere gli effetti delle nuove proposte di bilancio che la Commissione presenterà domani, a partire da un fondo unico tra politiche di coesione e politica agricola. Per la prima volta dal 1962 l’Europa non avrebbe più un budget destinato con chiarezza al sostegno della produzione di cibo e alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Così, con un messaggio chiaro “Abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, ma questa non è l’Europa che vogliamo”, Coldiretti ha dato vita ad un’azione coordinata da Bruxelles a Roma, per dare il benvenuto a “Vonderland”, una landa autocratica che vede un’Europa sempre più distante dalla realtà, dai cittadini e dalla terra. L’iniziativa ha coinvolto centinaia di giovani agricoltori di Coldiretti, che hanno esposto striscioni raffiguranti Ursula von der Leyen nella sua “Vonderland” appunto, accompagnati da messaggi chiari come: “non spegnere la democrazia!”, "non spegnere la salute" "non spegnere l'agricoltura" sempre più minacciata da una Commissione Europea che ignora sistematicamente le scelte del Parlamento europeo e agisce senza confronto democratico. Gli striscioni, oltre ad essere stati esposti dal palazzo di Farm Europe a Bruxelles a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione Europea, sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma come il Colosseo e Fontana di Trevi, e con valore anche politico come Palazzo Chigi e il Senato. Coldiretti (Alexander Jakhnagiev)

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"Tecnocrazia costa più dei dazi Usa", protesta Coldiretti a Bruxelles contro von der Leyen. Immagini

Sette giorni di attacchi russi su larga scala contro l’Ucraina: più di 1.800 droni, più di 1.200 bombe aeree guidate e 83 missili di vario tipo. I russi stanno intensificando il terrore contro città e comunità per intimidire ulteriormente il nostro popolo." lo dice Zelensky pubblicando il video sui social. X (Alexander Jakhnagiev)

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Oltre 1200 bombe lanciate dai russi in Ucraina in sette giorni. Il video pubblicato da Zelensky

Il Presidente Usa Donald Trump minaccia di imporre “dazi molto pesanti” agli alleati della Russia se non si raggiungerà un accordo sulla guerra in Ucraina “entro 50 giorni”. “Siamo molto scontenti, io lo sono, della Russia”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca, insieme al Segretario Generale della Nato Mark Rutte, aggiungendo che “di conseguenza, applicheremo dazi secondari”, ovvero a chi commercia con Mosca. “Imporremo dazi molto severi se non raggiungeremo un accordo entro 50 giorni. Dazi pari a circa il 100%”, ha aggiunto. X (Alexander Jakhnagiev)

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Guerra Ucraina, Trump: Accordo entro 50 giorni o dazi 100% ad alleati Russia

“È straordinario pensare che solo un anno fa, in questa settimana, il mio tempo sulla Terra stava per finire. Avrei potuto non essere qui con voi oggi...Io credo che la mia vita è stata salvata da Dio. Alcuni dicono che è stata una fortuna, altri dicono qualcos'altro, ma io credo qualcos'altro. Credo che Dio ci abbia aiutato”. Così Trump alla Casa Bianca con Rutte (Nato). X (Alexander Jakhnagiev)

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Trump ricorda l'attentato di Butler: Un anno fa mio tempo stava per finire... Dio mi ha salvato

“È totalmente logico volere che gli europei paghino. Questo significa che l'Ucraina potrà mettere le mani su apparecchiature militari, munizioni. Questo è molto importante. È veramente terribile. 700 droni al giorno e questo non è per obiettivi militari ma per creare panico. L'Ucraina vuole la pace, non c'è dubbio sul fatto che vogliono un accordo". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte alla Casa Bianca insieme al presidente Donald Trump, commentando l'accordo raggiunto con gli Stati Uniti in seno alla Nato. X (Alexander Jakhnagiev)

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Armi all'Ucraina, Rutte (Nato) a Trump: Logico volere che gli europei paghino
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