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Non si può essere contenti di una sconfitta, però ci sono sconfitte che sono diverse dalle altre. È quella di Jannik Sinner nella finale degli Internazionali d'Italia contro Carlos Alcaraz, perché ci insegna molte cose, soprattutto in prospettiva del Roland Garros e quindi di Parigi

Marco Lombardo
Cosa ci insegna la sconfitta di Jannik Sinner

Pericolosa protesta durante la tappa del Giro d’Italia che si è tenuta ieri a Napoli. "Alcuni attivisti pro-Pal hanno cercato di interrompere la gara mettendo gravemente a rischio la vita degli sportivi e degli spettatori. Hanno scelto deliberatamente di agire nel momento in cui passava la squadra israeliana, puntando a trasformare un evento sportivo in un’occasione per una provocazione violenta. È stato solo grazie all’intervento immediato degli agenti della Polizia in borghese, tra via Colombo e via Acton, che si è evitato il peggio", ha denunciato in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. "I responsabili - sottolinea - sono stati immediatamente fermati e denunciati a piede libero, ma quanto accaduto impone una riflessione: non sono più sufficienti le denunce a piede libero, è necessaria una risposta giudiziaria rapida e incisiva; chi mette a rischio la sicurezza pubblica con azioni dimostrative organizzate - il volantino diffuso nei giorni precedenti ne è la dimostrazione - e pericolose, deve affrontare conseguenze penali reali e immediate. E in questo caso serve anche una risposta giudiziaria: eventi internazionali come il Giro d’Italia vanno protetti da minacce come questa, altrimenti si presta il fianco a chi usa lo scontro e le azioni violente come strategia. Gli agenti che hanno gestito l’intervento di ieri hanno evitato il peggio, ma ora spetta alle istituzioni fare il resto”.

La Presse
Protesta pro Pal al Giro d'Italia, manifestante si lancia tra i ciclisti che lo evitano per un soffio

Jannik Sinner ha regalato una racchetta da tennis al Papa. Il campione aveva la sua e anche una pallina e ha chiesto a Leone: "Vuole giocare?". Il Papa gli ha mostrato la sala con lampade e altra mobilia e ridendo ha risposto: "Lasciamo stare, qui meglio di no". Leone ha anche aggiunto ridendo: "A Wimbledon mi lascerebbero...", intendendo che sul famoso campo britannico lo avrebbero fatto giocare con la nuova racchetta. (NPK) Fonte: Vatican Media

Ansa
Sinner in visita da Papa Leone XIV
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